Eccezionale ondata di calore fonde tutta la neve sulla costa artica russa, ma una significativa ondata di freddo estivo incombe sulla Scandinavia

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Rtavn182Dopo giorni di caldo piuttosto intenso (vista la latitudine) e soleggiamento pressoché ininterrotto grazie alla persistenza di un solido promontorio anticiclonico di blocco, disteso con il proprio asse principale fra il Kazakistan occidentale e la Russia europea, lungo le coste dell’Artico russo si è completata, con largo anticipo sulla tabelle di marcia, la completa fusione del manto nevoso al suolo. La precoce fusione della neve al suolo è stata favorita dal caldo e dalle elevatissime temperature, fino a +25°C +26°C, registrate nei giorni scorsi sul territorio finlandese e sul comparto settentrionale della Russia europea. Queste temperature cosi elevate, unite all’intenso soleggiamento diurno, hanno accelerato il processo di fusione degli ultimi accumuli di neve a bassa quota fra la Lapponia e la Siberia occidentale, dove ormai il suolo della taiga risulta completamente spoglio. Quello che sorprende maggiormente è vedere la veloce fusione della neve presente lungo le coste artiche russe, affacciate sul mare di Barents, che è stata agevolata dalla presenza del vasto promontorio anticiclonico di blocco da settimane posizionato fra il Kazakistan occidentale e la Russia europea. Quest’ultimo ha continuato a sospingere, in direzione del mare di Barents, masse d’aria piuttosto calde e secche che hanno mantenuto le temperature su valori ampiamente superiori alle medie del periodo.

Paesaggio tipico della costa artica russa
Paesaggio tipico della costa artica russa

Nei giorni scorsi l’ria calda, di lontane origini sub-tropicali continentali, risalendo lungo il bordo occidentale dell’ampio promontorio anticiclonico di blocco presente sul comparto russo, è riuscita a spingersi fino al settore meridionale del mar di Barents, causando una brusca impennata termica nei territori a cavallo fra la taiga e la tundra, al di là del Circolo Polare Artico, dove i termometri hanno sfondato il muro dei +25°C +26°C. Su tutti spicca la temperatura archiviata nella città di Nyda, che nei giorni scorsi ha fatto registrare una massima di ben +25.5°C. Seguita dai +24.4°C di Snezhnogorsk e dai +23.8°C di Potapovo, tutte comprese fra i +12°C +15°C sopra le tradizionali medie stagionali. Entrambe le località, al momento di sfondare la soglia dei +24°C +25°C, avevano al suolo un sottilissimo strato di neve vecchia che a fine giornata, a causa dell’elevata temperatura dell’aria, si è rapidamente fusa in pochissime ore, completando la fusione della neve lungo tutta la costa artica russa e buona parte del comparto siberiano occidentale, dove non c’è neanche l’ombra degli ultimi mucchietti di neve. Eppure, dopo quest’ennesima fase di caldo esagerato sulle coste artiche russe, dal mar di Barents si sta approssimando un nuovo cambio di circolazione che sta per spingere il “lobo siberiano” del vortice polare verso le coste artiche della Russia europea, tramite l’approfondimento di una circolazione depressionaria, a carattere freddo (riempita in quota con aria molto fredda d’estrazione artica che s’invortica su se stessa), che fra domani e giovedì si andrà a posizionare fra la penisola di Kola, il mar Bianco e la penisola di Kanin.

SONY DSCL’isolamento di questa depressione, a carattere freddo, a ridosso dell’Artico russo, sarà indotto da una significativa spinta meridiana dell’anticiclone delle Azzorre, in pieno Atlantico, che ergendosi verso le latitudini artiche favorirà l’attivazione di un flusso freddo meridiano che alimenterà, a tutte le quote, la circolazione depressionaria sulle coste artiche russe, imprimendogli una certa vorticità positiva. Quest’ultimo, a seguito dell’approfondimento di una depressione extratropicale a ridosso di Terranova che convoglierà sull’Atlantico occidentale (davanti l’East Coast degli USA) un flusso di calde correnti sub-tropicali marittime, si allungherà con i propri elementi fino alla Groenlandia centrale, con un solido cuneo anticiclonico, supportato in quota da massimi di geopotenziale piuttosto alti. Spingendosi fino in direzione della Groenlandia il promontorio anticiclonico oceanico, con tale assetto meridiano, aspirerà direttamente dal mare di Groenlandia aria piuttosto fredda, di origine polare marittima, che tenderà a scivolare, lungo il suo bordo orientale, in direzione della Scandinavia, tramite l’inserimento di una moderata ventilazione da N-NO che dal mare di Groenlandia e dalle Svalbard si fionderà lungo le coste norvegesi e la Lapponia, dove si prevede l’arrivo dell’isoterme di +0°C -1°C alla quota di 850 hpa.

Il flusso d'aria fredda che nei prossimi giorni si fionderà sulla Scandinavia facendo abbassare i termometri e riportando un po' di neve sui rilievi della Lapponia
Il flusso d’aria fredda che nei prossimi giorni si fionderà sulla Scandinavia facendo abbassare i termometri e riportando un po’ di neve sui rilievi della Lapponia

Questo flusso di aria piuttosto fredda, polare marittima, nel corso dei prossimi giorni, raggiungendo il mar di Barents, si verserà sul nord della Scandinavia, causando un brusco calo delle temperature fra Norvegia, Svezia e Finlandia settentrionale, oltre che l’arrivo di nevicate fino a quote molto basse fra il Finnmark e i rilievi della Lapponia, rimasti pressoché spogli. Difatti, a partire da domani, la circolazione depressionaria che dalla penisola di Kola si muoverà in direzione della penisola di Kanin, contribuirà a pilotare verso la Norvegia e tutta l’area Scandinava una moderata, a tratti tesa, ventilazione da NO e N-NO, contenente diversi impulsi di aria fredda e umida, d’origine polare marittima, che addenserà una fitta nuvolosità cumuliforme lungo le coste norvegesi settentrionali, dando luogo a piogge e rovesci sparsi che assumeranno prevalente carattere nevoso fino a bassa quota sui rilievi della Norvegia centro-settentrionale e del nord della Svezia, dove si prevedono accumuli già dai 300 metri. Ma lungo le coste più settentrionali norvegesi, durante i rovesci più intensi, qualche fiocco di neve misto alla pioggia (visto le temperature largamente positive a livello del mare) si potrà vedere pure sull’isola di Capo Nord, l’estrema propaggine settentrionale della Scandinavia e dell’intera Europa. La Svezia invece non dovrebbe vedere precipitazioni degne di nota trovandosi in piena “ombra pluviometrica“ alle fresche correnti da NO e N-NO che assumeranno persino delle caratteristiche favoniche discendendo dalle Alpi Scandinave ed essersi deumidificate del tutto sul versante norvegese, scaricando su questo tutte le precipitazioni.

Aurora boreale Norvegia

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