Le generazioni future avranno maggiori possibilita’ di contare sulla propria porzione di risorse del mondo se la politica riuscira’ ad emarginare la minoranza di egoisti, favorendo democraticamente la cooperazione e la reciprocita’. Lo ha dimostrato un nuovo studio dell’Harvard University, pubblicato su Nature, grazie ad un gioco, l’Intergenerational Goods Game, che stabilisce in che modo gli individui possono cooperare con le generazioni successive. I partecipanti hanno formato gruppi di cinque generazioni e scelto come ottenere il massimo da una risorsa rinnovabile. Se l’azione e’ stata promossa in maniera sostenibile le risorse sono aumentate e sono state passate alla generazione successiva ma se una generazione ha promosso uno sfruttamento eccessivo i profitti del futuro sono venuti meno. Il modello dimostra che, sebbene la maggior parte degli individui tenda a cooperare, una minoranza di giocatori egoisti impoverisce costantemente le risorse disponibili. Tuttavia, aggiungendo la possibilita’ di stabilire democraticamente la gestione delle ricchezze – permettendo in pratica ad ogni membro del gruppo di votare il livello di sfruttamento della propria generazione e ricavare una media di sfruttamento tra i gruppi – si aumentano i comportamenti cooperativi e la sostenibilita’ delle risorse, a patto che il voto sia vincolante. Il voto medio ha questo effetto in parte perche’ la maggioranza cooperativa prende piu’ voti della minoranza egoista e in parte perche’ ognuno all’interno di una generazione riceve cosi’ la stessa quantita’ di risorse senza rischiare di diventare la generazione meno fortunata.