Arriva la ‘rete’ che salva gli squali dalle reti, grazie a una nuova tecnologia con la quale sara’ possibile salvarli attraverso un messaggio di avvertimento inviato sul cellulare. L’innovativo sistema che si allaccia alle reti da pesca e’ stato realizzato per evitare che pesci ed animali marini di grossa taglia, e in particolare lo squalo elefante, possano morire nelle reti dei pescatori a causa di catture accidentali, come spesso avviene. Il sistema, messo a punto dal dipartimento di ingegneria informatica dell’universita’ della Calabria, e’ stato sperimentato nei giorni scorsi con successo all’Isola dell’Asinara ed e’ stato sviluppato nell’ambito di SharkLife, un progetto dell’Unione europea finanziato con lo strumento Life+ per la conservazione degli squali nel Mediterraneo. L’obiettivo e’ ridurre le catture e la mortalita’ dello squalo elefante, il pesce piu’ grande del Mediterraneo. Lo stesso sistema sara’ utile anche per gli animali di grande taglia come i cetacei e le tartarughe marine. E proprio dai pescatori arriva il sostegno piu’ grande perche’ l’utilizzo dei nuovi dispositivi sulle reti da posta riuscira’ a salvare molti esemplari. “Il congegno e’ in grado di rilevare e segnalare istantaneamente via sms l’avvenuta cattura nelle reti da posta di diversi animali, non solo di squali – dichiara Stefano Di Marco, vicepresidente nazionale del Cts e responsabile del progetto -. Alle reti sono applicate a intervalli regolari delle miniboe in grado di percepire attraverso dei sensori il peso dell’animale catturato: quelli di dimensioni superiori fanno scattare l’allarme presente nella boa principale in superficie, che fa partire immediatamente un messaggio indirizzato al personale”. Il Mediterraneo ospita 45 specie di squali, e l’Italia in particolare ne ospita 43. Per il rapporto dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) l’area del Mediterraneo ha la percentuale piu’ alta di squali e razze minacciate. Il 42% delle 71 specie valutate sono elencate nella Lista Rossa delle specie minacciate.