Un nuovo studio pubblicato poche ore fa illustra una nuova importante scoperta sul clima mondiale: l’aumento delle temperature dell’oceano Pacifico al largo del nord America nel secolo scorso, infatti, è stato provocato da naturali cambiamenti del vento e non dall’aumento di emissioni di gas serra legate al riscaldamento globale. Lo studio, infatti, ha confrontato le temperature superficiali oceaniche tra il 1900 e il 2012 misurando anche la pressione dell’aria e il conseguente vento, trovando una corrispondenza tra gli sbalzi locali. L’autore dello studio, Jim Johnstone, ha coordinato i lavori della ricerca inseme ad un climatologo del “Joint Institute for the Study of the Atmosphere and Ocean” dell’università di Washington.
Lo studio è stato pubblicato nella sezione online della rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”, e non mette in discussione il global warming, ma sostiene le prove che almeno localmente i venti sono più importanti rispetto ai gas serra. “Quello che abbiamo scoperto – ha spiegato Johnstone – era un po’ sorprendente, ma poi è stato certificato da tutti gli studi”.
James Overland, oceanografo e ricercatore del NOAA, ha confermato come gli sbalzi naturali del venti hanno un’influenza diretta sulle superfici marine. Nel caso specifico, tra l’Alaska e le Hawaii fino al litorale di Oregon e California, le temperature sono aumentate di un grado Fahrenheit, “ma è per un motivo molto semplice e locale” spiegano gli studiosi.