I resti dell’ex uragano “Odile” verso il sud-ovest degli USA, attese piogge torrenziali e inondazioni fra Arizona e New Mexico

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odile_15_september_2014_0344_utcDopo aver devastato la Baja California, con forti piogge e venti davvero violenti che hanno toccato un picco di ben 183 km/h a Santa Rosa, a circa 3 miglia dalla costa della città costiera di San Jose del Cabo, i resti dell’uragano “Odile”, ridotti a semplice tempesta tropicale, si stanno spostando sull’entroterra desertico del Messico settentrionale, dove stanno causando forti precipitazioni, a prevalente carattere temporalesco, sull’ovest dello stato del Sonora e nel nord della Baja California. Anche se l’entrata di aria più secca, dall’entroterra desertico messicano, all’interno del ciclone tropicale contribuirà a inibire l’attività convettiva, la circolazione ciclonica riuscirà ad aspirare dal Pacifico tropicale e dalla depressione tropicale “Sixteen” aria molto umida che manterrà attiva la convenzione durante il declassamento del sistema a tempesta tropicale. Quest’umidità tropicale, proveniente dalle calde acque superficiali dell’oceano Pacifico, destabilizzerà l’atmosfera, fomentando lo sviluppo di una intensa attività convettiva all’interno della colonna d’aria, e quindi la formazione di moti ascensionali molto forti che alimenteranno la nascita di annuvolamenti cumuliformi, dalla forma “torreggiante”, piuttosto imponenti. Fra domani e venerdì quest’umidità tropicale rischia di spingersi verso lo stato messicano del Sonora, il sud dell’Arizona e il sud-est del New Mexico, scaricando su questi piogge molto abbondanti, sotto forma di temporali intensi o veri e propri nubifragi capaci di causare nuovi gravi “flash floods” nelle aree desertiche, lungo il confine fra il Messico e gli Stati Uniti.

Le intense precipitazioni attese nel sud-ovest degli USA
Le intense precipitazioni attese nel sud-ovest degli USA

Il contributo dell’umidità sprigionata dal dissipamento della tropical storm potrebbe essere molto abbondante, soprattutto nella media troposfera. In tal caso si verrebbe a creare una situazione molto pericolosa, ideale per lo scoppio di manifestazioni temporalesche particolarmente violente, specie sull’Arizona centro-meridionale e nel sud-est del New Mexico, dove la possibilità di eventuali “flash floods” sarà piuttosto elevata. Questa congeniale configurazione, con un flusso umido nei medi e bassi strati racchiuso all’interno di una circolazione ciclonica latente, creerà l’ambiente ideale per lo scoppio di manifestazioni temporalesche particolarmente violente e improvvise, con rovesci di pioggia e forti temporali, organizzati in imponenti “Clusters” o “sistemi convettivi a mesoscala” che interesseranno un’area più o meno vasta degli Stati Uniti sud-occidentali. Inoltre bisogna anche considerare che tutta quest’acqua cadrà su aree desertiche e semi-desertiche, lungo il confine fra il Messico settentrionale e l’Arizona. Queste zone sono caratterizzate da terreni aridi e impermeabili. Incapaci di poter smaltire tutta quest’acqua piovana in così poco tempo. I terreni aridi, difatti, non raccogliendo in modo corretto tutta quest’acqua che cadrà in cosi poco tempo la faranno ristagnare in superficie, determinando allagamenti istantanei e l’esondazione dei principali corsi d’acqua, che tenderanno rapidamente ad ingrossarsi.

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