Spazio: collaborazione NASA-INFN per l’esplorazione del Sistema Solare

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SISTEMA_SOLARE_3La Nasa e l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare hanno firmato oggi un accordo di ricerca, sulla base del quale l’Infn diviene ufficialmente membro affiliato di Sservi (Solar System Exploration Research Virtual Institute), l’istituto virtuale della Nasa dedicato alla ricerca ed esplorazione del sistema solare. L’Infn è così primo partner italiano di Sservi e la collaborazione tra i due Istituti sarà su programmi senza scambio di fondi. L’accordo è stato siglato oggi dal presidente dell’Infn, Fernando Ferroni, e dal vice direttore di Sservi, Gregory Schmidt. Presenti anche il direttore associato di Sservi, Doris Daou, il membro di giunta Infn, Speranza Falciano, e il capo della Divisione Ricerca dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Infn, Fabio Bossi. La nuova collaborazione scientifica tra i due istituti prevede lo sviluppo futuro di attività congiunte, lo scambio di scienziati impegnati in studi rivolti all’esplorazione e ricerca spaziale e la fruizione condivisa dei rispettivi laboratori di ricerca. Con base e gestito all’Ames Research Center della Nasa, Sistema solare gemelloa Moffett Field, in California, Sservi è un istituto virtuale che, insieme a partnership internazionali, riunisce i ricercatori in un ambiente virtuale collaborativo. Il modello di istituto virtuale consente di costruire una squadra incrociata e di condurre ricerche interdisciplinari che spingono oltre i confini della scienza e dell’esplorazione. “E’ un momento speciale per l’Infn – sottolinea Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare -. Poter mettere a disposizione l’esperienza e le capacità dei ricercatori dell’Istituto in una collaborazione con la Nasa, la più prestigiosa agenzia spaziale al mondo, è motivo di orgoglio e grandissima soddisfazione”. “Sservi rivolge la ricerca di base e quella applicata alla Luna, agli asteroidi vicini alla Terra, alle lune di Marte Phobos e Deimos, e gli ambienti spaziali vicini a questi corpi celesti. Siamo ansiosi di vedere le scoperte scientifiche che deriveranno da questa collaborazione”, commenta Yvonne Pendleton, direttore di Sservi. In particolare, l’Infn sviluppa retroriflettori da installare sulla Luna e sui satelliti di Galileo, il sistema satellitare di navigazione globale (il ‘GPS’ europeo), e calibra rivelatori di particelle e astroparticelle di cui molti sono in dotazione al Cern e altri già impiegati in attività spaziali. “Circa 10 anni fa, ci siamo focalizzati sul posizionamento di precisione nello spazio tramite l’uso di retroriflettori laser con lo scopo di farli diventare strumenti avanzati per la fisica fondamentale e per quella applicata nell’intero Sistema Solare – spiega Simone Dell’Agnello, coordinatore del progetto – Abbiamo costruito un nuovo laboratorio, abbiamo proposto nuove idee ed esperimenti per ricerche sulla Luna, Marte e anche oltre”, “aver portato l’Infn a stringere un accordo di partnership con la Nasa della Silicon Valley è come realizzare il nostro ‘sogno californiano'”. “I nostri partner italiani hanno messo insieme una proposta convincente che delinea più argomenti per una ricerca collaborativa. In particolare, i loro punti di forza in settori come i laser retroriflettori offrono sia un forte ritorno in scienza, sia un potenziale per nuove missioni. Questi risultati saranno importanti per la Nasa e per i suoi partner internazionali che conducono con successo le ambiziose attività esplorative del Sistema Solare con robot ed esseri umani, e ci auguriamo una stretta e lunga collaborazione tra i nostri rispettivi Paesi”, ha commentato Greg Schmidt, vice direttore di Sservi, che segue anche i partenariati internazionali dell’Istituto.

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