L’uragano Gonzalo ha raggiunto l’Europa puntuale come un orologio svizzero: sta colpendo le isole Britanniche dove si sono alzati i primi venti impetuosi e sta iniziando a piovere in modo significativo tra Scozia e Irlanda. Da segnalare raffiche molto violente proprio nel nord del Regno Unito, con 117km/h a Cairngorms, 100km/h a Bealach na Bà ed Aonach Mòr, 89km/h a The Cairnwell, 83km/h a Sule Skerry, 76km/h a Kirkwall Flughafen, 74km/h a Fair Isle, 70km/h a Great Dun Fell. E’ solo l’inizio della tempesta sulle isole Britanniche: il “clou” sarà domani, martedì 21 ottobre, quando le temperature crolleranno di oltre 10°C rispetto ad oggi, i venti si rinforzeranno significativamente con raffiche spaventose, fino a 165km/h e forse anche di più, come quelle di un uragano di 2^ categoria sulla scala Saffir-Simpson.
Inoltre si intensificherà il maltempo con precipitazioni intense e abbondanti. Addirittura arriverà la neve, che cadrà fin dai 500 metri sulle colline di Scozia e Irlanda, come se fossimo già in pieno inverno. Intanto sull’Italia avremo l’ultima giornata di caldo anticiclone, anche se inizieranno le prime avvisaglie del brusco peggioramento provocato proprio dall’arrivo di Gonzalo, che da mercoledì si intensificherà nuovamente una volta raggiunte le miti acque del Mediterraneo. Sarà un martedì con ampie schiarite nel nostro Paese, ma anche venti in rinforzo sulla Sardegna e le prime piogge nelle Regioni tirreniche. In serata il fronte freddo arriverà a ridosso delle Alpi e dopo le 22:00 avremo il primo crollo termico con violenti temporali tra Trentino Alto Adige, alto Veneto e Friuli Venezia Giulia, fenomeni violenti che nella notte si intensificheranno nelle zone di confine tra Friuli e Slovenia.
Mercoledì 22 ottobre sarà il giorno dell’arrivo della tempesta sull’Italia. Le temperature crolleranno di oltre 12°C in poche ore in tutto il Paese, e il maltempo sarà particolarmente violento con una sfuriata temporalesca mattutina nell’alto Adriatico (tra le Venezie e la Romagna) e poi tanti fenomeni di maltempo al Sud, dove si concentrerà il maltempo più estremo a causa degli accesi contrasti termici provocati dall’arrivo del freddo invernale dopo quindici giorni di caldo estivo. Il maltempo violento che prevediamo per i prossimi giorni, infatti, è frutto proprio della pazzesca anomalia di caldo che ha caratterizzato questo mese di ottobre in Italia: dopo il ciclone che nei primi giorni del mese ha colpito il Sud, da giorno 7 fino a domani ininterrottamente abbiamo un poderoso anticiclone che ha garantito sole pieno e caldo estivo con temperature massime sempre superiori ai +30°C, come se fossimo ancora a luglio o agosto. E’ normale che adesso, all’arrivo dei primi freddi, si verifichino eventi particolarmente violenti e soprattutto grandinate e tornado, in modo particolare nelle zone costiere. Al nord/ovest e nelle Regioni centrali tirreniche (Toscana e Lazio) ci sarà solo qualche veloce passaggio nuvoloso, forte vento di maestrale e un deciso calo termico, ma i cieli rimarranno in prevalenza sereni, con ampie schiarite e senza alcun tipo di maltempo. I fenomeni perturbati si concentreranno al Sud, anche se i venti più forti colpiranno la Sardegna nella giornata di mercoledì con raffiche fino a 145km/h, tipiche degli uragani di 1^ categoria. Raffiche impetuose anche in Sicilia, nel basso Tirreno e nel Canale di Sicilia dove il maestrale raggiungerà i 120km/h provocando violente mareggiate.
Giovedì 23 ottobre i venti saranno ancora tesi, e il maltempo si accentuerà nel basso Adriatico, tra Molise e Puglia, e nel basso Tirreno, tra Calabria e Sicilia, con forti temporali. La Regione più colpita dal maltempo sarà la Puglia con violente grandinate soprattutto nel barese, almeno secondo gli ultimi aggiornamenti. Ovviamente in questi casi è bene seguire il nowcasting in tempo reale per capire quali saranno le aree più a rischio fenomeni violenti, in quanto è impossibile poter definire i tempi precisi e le zone (molto ristrette) con i temporali più forti già tre giorni prima dell’evento. Comunque le temperature crolleranno come in pieno inverno. La neve cadrà sui rilievi dell’Appennino meridionale addirittura dai 1.300 metri in sù, con fioccate anche più in basso. Da un giorno all’altro passeremo dall’estate all’inverno, l’ennesima follia di un clima sempre più pazzo. E il maltempo al Sud continuerà anche venerdì 24, con venti e precipitazioni residue e temperature ancora basse mentre invece al centro/nord oltre al sole tornerà anche un clima più mite e gradevole. Nel weekend deciso miglioramento della situazione con il ritorno del bel tempo in tutto il Paese.