Maltempo Milano: pronto il progetto per il Seveso, 110 milioni contro le esondazioni

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milano sevesoCinque vasche di laminazione, 4 nei comuni dell’hinterland (Lentate sul Seveso, Paderno Dugnano, Senago e Varedo), una a Milano, all’interno del Parco Nord, da realizzarsi contemporaneamente a interventi di bonifica del fiume entro l’estate del 2016. La struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche di Palazzo Chigi (#italiasicura), guidata da Erasmo D’Angelis, ha messo un punto fermo nel lungo percorso, spesso disseminato di polemiche e veti incrociati, di definizione degli interventi per mettere Milano al riparo dalle esondazioni del Seveso. Il sistema progettato (in dirittura d’arrivo in alcune specifiche) prevede un investimento di circa 110 milioni di euro, 30 dei quali gia’ stanziati dagli Enti locali (20 Comune di Milano, 10 Regione Lombardia), mentre 50 sono promessi in arrivo con l’approvazione seveso milanodello Sblocca Italia e 30 dovrebbero arrivare tramite un accordo di programma. Per D’Angelis, che ha ascoltato con il suo staff l’intero intreccio delle istanze, sindaci e comitati contrari compresi, si e’ a un punto di non ritorno: “abbiamo migliorato la comunicazione, spiegato che non andiamo a fare vasche da bagno, continueremo a confrontarci, ma ora partiamo e, grazie allo Sblocca Italia che in una norma prevede che i cantieri non si sospenderanno a seguito di ricorsi, questi lavori non si fermeranno piu'”. L’idea, allora, e’ quella di un ‘doppio cantiere’: da un lato si lavorera’ sulla depurazione delle acque con conclusione prevista per dicembre 2015; dall’altro sulla riduzione del rischio idrico, vale a dire di prevenzione delle alluvioni che in 140 anni sono state 350, 2,5 all’anno, con conseguente esborso di risorse, vittime e sfollati. La sola esondazione del 2010, ha ricordato D’Angelis, ha causato danni per 70 milioni; quella del 7 e 8 luglio scorso, che ha coinvolto 23 Comuni, ha fatto danni per 48 milioni. Con un dinamismo e una solerzia che gli sono stati riconosciuti trasversalmente, tanto dall’assessore regionale al Territorio, Viviana Beccalosi, quanto dall’assessore all’Ambiente del Comune di Milano, Piefrancesco Maran, la struttura del Governo Renzi ha portato al traguardo un lavoro di progettazione che andava avanti da anni: si parte, dunque, con la vasca di Senago (gia’ finanziata dallo stanziamento locale), si prosegue in ordine con Paderno Dugnano, poi quella messa in conto da Milano, Varedo e Lentate sul Seveso (capienza complessiva e’ di 4 milioni e 200mila metri cubi); i lavori saranno consegnati nell’estate del 2015 per essere eseguiti e conclusi in un anno. “Di fronte a certi temi – ha detto l’assessore Beccalossi -, la politica deve fare un passo indietro e lasciare spazio ai tecnici. Non c’e’ stata alcuna prevaricazione degli amministratori locali : li abbiamo ascoltati e sfruttato anche le loro conoscenze del territorio. Questo Governo – ha riconosciuto l’assessore – che non e’ politicamente il mio, ha deciso di metterci attenzione e un grande impegno per coprire gli 80 milioni che mancano”. “Il Comune di Milano – ha aggiunto Maran – e’ l’unico in Italia che e’ intervenuto con risorse proprie; c’e’ un progetto di qualita’ e abbiamo avuto un interlocutore che non e’ stato solo attento, ma attivo. Vogliamo arrivare a un’effettiva soluzione per il Seveso”. “L’atteggiamento degli amministratori – ha concluso D’Angelis – ora non puo’ che essere collaborativo: ora si parte con i cantieri e i lavori non si fermeranno, come prevedera’ lo Sblocca Italia, neanche in caso di ricorso. Non possiamo permetterci altre alluvioni e visto che i cambiamenti atmosferici ci impongono di correre, noi correremo”.

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