Milano: un frammento di Luna esposto al Museo della Scienza

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2014102901746005737Era il dicembre 1972 quando Eugene Cernan, comandante dell’ultima missione lunare, Apollo 17, cantava saltellando sulla Luna. Cernan è stato l’ultimo uomo a calpestarne il suolo. Da lì l’Apollo 17 portò indietro circa 200 chili di rocce e ora un frammento di esse è anche in Italia, esposto nel nuovo padiglione Spazio del Museo della scienza e della tecnologia di Milano, inaugurato dallo stesso Cernan.
“Il pezzo che c’è qui è un po’ di Luna che personalmente ho riportato sulla Terra – ha spiegato – come genere umano stiamo cercando di capire chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo e con le nostre missioni lunari abbiamo cercato di mettere insieme tutti i tasselli di un puzzle ancora incompleto. Per questo è assolutamente necessario tornare sulla Luna. E un giorno i giovani ancora capaci di sognare, lo faranno. E questa è una promessa”.
All’evento erano presenti più di 700 persone. Ospiti illustri, oltre Cernan, brand ambassador di Omega, partner dell’iniziativa, c’erano anche Franco Malerba, primo astronauta italiano e Claudie Haigneré, prima donna astronauta dell’Esa.
“Lo Spazio è una materia straordinaria – ha detto – per far comprendere come la scienza, la tecnologia e l’esplorazione possono aiutarci a risolvere dei problemi e luoghi come questo museo sono importantissimi perché sono di ispirazione soprattutto per le nuove generazioni”.
In mostra oggetti del passato, come tute spaziali, documenti originali degli albori dell’astronautica europea, simulacri di satelliti, uno stadio del razzo italiano Vega e progetti futuri, che i visitatori possono ammirare anche grazie a una guida virtuale per smartphone sviluppata da Samsung.
Fiorenzo Galli, direttore del museo.
“Consente sia alle nuove generazione sia a quelli della mia età – ha spiegato – di interagire con un’attività che è sempre più di esplorazione, anche all’interno della sezione, di un tema in cui ‘esplorazione’ è la parole chiave, la parola magica”.
00.00.33 Ventisette in tutto le postazioni multimediali, compresa una porzione della Stazione spaziale internazionale dove il visitatore può affacciarsi al modulo “Cupola” osservando la Terra come fosse un astronauta.

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