Il super-tifone “Vongfong” diventa un mostro di inaudita violenza, il più forte ciclone tropicale mai osservato sulla Terra dopo “Haiyan”

MeteoWeb

wp201419_satPurtroppo, come temevamo, il super-tifone “Vongfong” è divenuto un mostro di inaudita violenza che in queste ore sta spazzando, con tutta la sua furia devastante, un ampio tratto del Pacifico occidentale, a nord-ovest dell’arcipelago delle Marianne. Stando ai dati elaborati dalla “JMA”, la prestigiosa Japan Meteorological Agency, “Vongfong” si è trasformato nel più potente ciclone tropicale mai osservato sulla Terra, dopo il super-tifone “Haiyan”, che proprio l’anno scorso fece il “landfall” sulle Filippine centrali, con venti violentissimi, che toccarono i 315 km/h, arrivando ad estirpare la vegetazione tropicale che caratterizzava quelle isole. La cosa ancora più inusuale è che a distanza esatta di un anno, il Pacifico occidentale è stato in grado di sfornare un mostro di tale violenza, con un “gradiente barico orizzontale” talmente impressionante da produrre “venti di sbarramento” a dir poco estremi per gli standard terrestri, con raffiche violentissime, che stanno toccando picchi di oltre 330-340 km/h, mentre la pressione centrale, stando anche alla formidabile forza centrifuga sprigionata, pare che sia scesa sotto la fatidica soglia dei 900 hpa. “Vongfong” è il quarto ciclone tropicale di 5^ categoria sulla Saffir-Simpson osservato sulla Terra quest’anno, e il secondo nel Pacifico occidentale.

Phanfone_A2014278_0455_2kmL’altro super-tifone di categoria 5^ registrato sul Pacifico occidentale è stato “Halong”, i cui venti il 3 Agosto scorso avevano superato i 250 km/h. Come prognosticato in precedenza, la potente circolazione ciclonica tropicale, transitando sopra una vasta fascia di acque calde, con valori prossimi ai +29°C +30°C che si estendono a grande profondità, in un’area con basso “Wind Shear”, si è notevolmente approfondita, strutturandosi in un ampio e imponente super-tifone che ora sta spazzando con grande violenza una larga fetta del Pacifico occidentale, nel tratto a nord degli atolli della Micronesia. L’ingente quantità di calore latente fornito dalle caldissime acque superficiali, nel tratto di oceano a nord della Micronesia e di Papua Nuova Guinea, ha rapidamente intensificato la già profonda attività convettiva su tutti i lati della tempesta, comportando un notevole approfondimento del processo di “autoalimentazione” che ha sensibilmente potenziato “Vongfong”, trasformandolo in un pericoloso super-tifone di 5^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti davvero molto violenti, che hanno raggiunto la fatidica soglia dei 250-260 km/h, ma con raffiche estreme che lambiscono i 320-330 km/h nell’area attorno l’occhio centrale. Parliamo di valori davvero eccezionali, che evidenziano la straordinaria potenza di questa tempesta, per fortuna tuttora relegata in mezzo all’oceano, lontana da terre emerse e isole abitate.

vongfong-oct6Questi venti davvero violentissimi, che spirano a grandissima velocità attorno il profondissimo minimo barico da capogiro, sotto i 900 hpa, pur essendo limitati ad un’area abbastanza ristretta, attorno il nucleo centrale del super-tifone, stanno contribuendo a sollevare un imponente moto ondoso, molto confuso (onde da più direzioni tipiche dentro i cicloni tropicali dato l’andamento molto turbolento dei venti ciclonici) e duro da navigare, con lo sviluppo di grandi onde di “mare vivo”, capaci di raggiungere anche i 10-12 metri di altezza, ma con “Run-Up” localmente superiori nella zona prossima all’occhio centrale. Alcune di queste grandi onde, uscendo dall’area perturbata, tenderanno a propagarsi sotto forma di imponenti onde lunghe verso tutto il settore più meridionale del mar delle Filippine e il Pacifico settentrionale. Alcune di queste onde lunghe, ben formate, percorrendo gran parte del Pacifico occidentale, potrebbero causare mareggiate lungo le coste di molte isole e sulle scogliere coralline dei piccoli atolli che compongono lo stato federale insulare della Micronesia, dove andranno a rompersi onde davvero significative. Ma mareggiate da onde lunghe sono attese anche sulle coste orientali di Luzon, dove si propagheranno le grandi ondate sollevate dai violenti venti orientali attivi sul bordo settentrionale di “Vongfong”.

Il tifone "Vongfong" al momento della sua massima intensità nel bel mezzo del Pacifico occidentale. Si nota la presenza di un imponente muraglia nuvolosa compatta lungo tutti i lati del ciclone (fonte NASA)
Il tifone “Vongfong” al momento della sua massima intensità nel bel mezzo del Pacifico occidentale. Si nota la presenza di un imponente muraglia nuvolosa compatta lungo tutti i lati del ciclone, caratteristica della 5^ categoria (fonte NASA)

L’enorme mole di calore latente risucchiato da “Vongfong”, durante il suo passaggio sul Pacifico occidentale, ha consentito, in modo abbastanza rapido, lo sviluppo di micidiali bande nuvolose spiraliformi che si sono velocemente compattate in un’unica muraglia di nubi torreggianti imponenti, con top di oltre i 15-16 km. L’esplosione dell’attività convettiva attorno il nucleo centrale ha liberato una eccezionale quantità di energia che è stata in grado di “autoalimentare” il già potente ciclone, rafforzandolo sensibilmente, dalla 2^ alla 5^ categoria Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti violentissimi e vorticosi, ad oltre i 250 km/h nell’area che circonda il profondissimo occhio centrale, circondato dall’imponente muraglia nuvolosa. L’aria calda e umida salendo in modo rapido verso l’alta troposfera, una volta raffreddata e condensata, a seguito della potentissima forza centrifuga sprigionata da “Vongfong” agevola la formazione di queste impressionanti bande nuvolose spiraliformi lungo il margine meridionale del super-tifone, ben visibili dalle moviole satellitari. L’enorme forza centrifuga sprigionata dal super-tifone ha permesso la formazione di uno spettacolare occhio centrale (dove dominano “moti discendenti” che inibiscono lo sviluppo delle nubi), ben definito e piuttosto vasto, completamente libero da nubi e con un ampio squarcio di cielo sereno e piuttosto limpido. Il super-tifone, dopo aver raggiunto la sua massima intensità nella giornata odierna, comincerà lentamente a perdere forza, a causa del ciclo di sostituzione dell’occhio centrale che lo declasserà, entro la serata di domani, nuovamente alla 4^ categoria, con venti pur sempre violenti, ad oltre i 240 km/h attorno l’occhio centrale.

wp201419Da domani, l’immensa tempesta, continuando a muoversi sopra un ambiente umidissimo nei bassi strati, su acque molto calde che si estendono a grandi profondità, dovrebbe mantenere la 4^ categoria Saffir-Simpson, minacciando di puntare dritto verso l’arcipelago delle Ryùkyù. Dopo aver oltrepassato i 20° – 21° di latitudine nord il super-tifone, a contatto con acque superficiali meno calde, inizierà ad indebolirsi, raggiungendo con molta probabilità la 3^ categoria Saffir-Simpson. Entro giovedì “Vongfong” dovrebbe entrare in un’area caratterizzata da un moderato “Wind Shear”, poco ad est delle isole Ryùkyù, che contribuirà ad arrestare l’intensa attività convettiva attorno al nucleo centrale, declassandolo a tifone di 2^ categoria, con venti meno intensi, ma pur sempre molto forti. Pur perdendo buona parte della sua forza originaria il tifone, nella giornata di venerdì, se manterrà una traiettoria più occidentale, potrebbe abbordare le coste orientali di Kyushu e successivamente quelle di Honshù, come tifone di 1^ o 2^ categoria, rappresentando una seria minaccia per il Giappone, visto che le aree interessate dal passaggio ravvicinato del profondissimo vortice ciclonico tropicale sono le stesse già devastate la scorsa settimana dal tifone “Phanfone”, che ha scaricato precipitazioni torrenziali lungo le coste orientali dell’isola di Honshù.

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