Alluvione Genova, città devastata: un disperso, danni gravissimi

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genova04Appena il tempo di leccarsi le ferite che Genova è ripiombata nell’incubo più nero. Un’altra ondata di maltempo ha sparato sul Ponente della città fino a 370 mm di pioggia facendo esondare i torrenti, i rivi, strappando via auto parcheggiate, riempiendo case e negozi, mandando in tilt autostrade, aeroporto e ferrovia. Così i corsi d’acqua tornano a far paura insieme a trombe d’aria e mareggiate. A Serra Riccò un anziano di 67 anni risulta disperso: era andato a spostare la macchina parcheggiata lungo il torrente e non è più tornato. Sette le famiglie sfollate che fanno salire a 110 dall’inizio degli eventi alluvionali le persone che hanno dovuto lasciare la propria abitazione a Genova. Anche il centro di Busalla, in valle Scrivia è allagato. Il racconto del disastro che si consuma, sotto un Allerta 2 annunciato, inizia di mattina, parte da ovest, dal savonese. Allagamenti costringono a chiudere la ferrovia Genova-Ventimiglia tra Savona e Imperia Porto Maurizio. Si allagano Savona e altri centri, ad Albenga serre ancora alluvionate, come pochi giorni fa. Il sindaco di Vado fa chiudere i negozi, quello di Celle chiede di poter impiegare cassintegrati e migranti in attesa del riconoscimento dell’asilo politico. Nell’imperiese sono 60 gli sfollati. Anche l’autostrada soffre per allagamenti e la minaccia di frane: problemi su A10, A7, A12: caselli e tratti chiusi e poi riaperti con la Società Autostrade che arriva a sconsigliare di viaggiare nel tratto genovese. Le condizioni meteo peggiorano e torna subito alla memoria il 9 ottobre a Genova, il 10 novembre a Chiavari e gli allagamenti che hanno interessato il savonese e l’imperiese nei giorni scorsi. La Liguria può cadere in ginocchio con un’altra portata d’acqua eccezionale. Ma la pioggia continua a cadere con violenza, le ‘cumulate’ sono importanti su Genova: così poco prima delle 12 esonda il Polcevera, crolla una parte di palazzina a Voltri per una frana, a Prà una tromba d’aria percorre una parte di litorale e compie la sua devastazione, l’aeroporto cancella il volo della Turkish Airlines e dirotta quelli provenienti da Fiumicino L’aereo della nazionale albanese di calcio, che martedì deve giocare al Ferraris una amichevole con gli azzurri, viene dirottato a Malpensa. Genova è isolata. Esonda un rivo nell’alta Val Bisagno. S’ingrossa il Fereggiano, la protezione civile fa sfollare persone e chiudere negozi. E infine il Bisagno arriva al ‘livello rosso’ e la paura cresce. Si teme l’onda di piena. I ponti vengono chiusi, le persone avvisate con le sirene mentre il cielo ancora più livido scarica tanta pioggia. Il sindaco Marco Doria dice ai suoi cittadini di stare chiusi in casa e di spostarsi ai piani alti. Intanto si allaga anche Pontedecimo, dove una voragine in un piazzale si mangia un’auto. L’assessore regionale alla Protezione civile Raffaella Paita chiede al Dipartimento di Protezione civile nazionale un ulteriore potenziamento delle colonne mobili della protezione civile e un aiuto dall’Esercito. Partono da Roma 25 squadre di volontari. Da tutte le zone limitrofe di Genova arrivano notizie di allagamenti. “Un bollettino di guerra”, dice Paita, “una catastrofe per la Liguria”, sottolinea. Poi la pioggia all’improvviso entra in calma. Rientrano le situazioni di emergenza in città: il Bisagno abbassa il livello, cala il Fereggiano. Le autostrade recuperano normalità, come il traffico aereo. Ma la paura non passa in Liguria, si è solo spostata: il temporale sta scendendo verso est, verso il Tigullio e la Fontanabuona dove il 10 e l’11 novembre la pioggia ha devastato paesi, sventrato colline, messo in ginocchio aziende e, infine, tolto la vita a due persone.

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