“A determinare questa continua emergenza, oltre al manifestarsi ricorrente di piogge intense e concentrate nel tempo, vi è soprattutto l’interferenza pervasiva e profonda fra l’azione antropica e i processi fisici, naturali e inarrestabili, che modellano il territorio e richiedono spazi adeguati per esercitare la dinamica loro propria, progressivamente erosi da un’urbanizzazione dissennata”. Lo ha affermato il Vice Presidente dell’Ordine dei Geologi del Piemonte, Marco Innocenti.
In Piemonte si punta anche sulla delocalizzazione degli insediamenti abitativi.
“In sintonia con le sovraordinate normative statali – ha proseguito Innocenti – e con quelle emanate dall’Autorità di bacino del F. Po, con la Circolare 7/LAP del 1996 la Regione ha fornito gli strumenti per sviluppare validamente le analisi territoriali svolte da geologi e ingegneri idraulici circa il dissesto in atto e potenziale nei suoi 1206 comuni, consentendo di individuare con precisione e attendibilità, i settori da sottrarre all’utilizzo urbanistico poiché gravati da oggettive condizioni di pericolosità e rischio più o meno elevato. Le verifiche di compatibilità fra le previsioni urbanistiche e il quadro del dissesto territoriale non si sono ancora completamente esaurite in tutti i comuni piemontesi, ma sono oramai in avanzata fase di completamento.
La conoscenza del quadro del dissesto è fondamento di qualunque efficace azione di prevenzione e tutela dai sempre più ricorrenti e spesso gravosi effetti della dinamica geo-idrologica, per contrastare i quali occorrerebbe mettere in atto anche impopolari interventi di rilocalizzazione degli insediamenti”.
“ La gente è stanca di sopportare l’enorme peso dei continui danni economici e delle perdite di vite umane. I geologi sono a servizio del Paese e chiedono – ha concluso Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – di imboccare l’unica strada possibile, quella basata su un modello di sviluppo nel quale le politiche per il territorio siano centrali.”