Sonda spaziale Philae, “adesso viene il bello”: impresa storica per l’esplorazione dello Spazio [FOTO]

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La Sonda spaziale Philae ha raggiunto con successo la propria cometa; un’impresa straordinaria, ed è solo l’inizio di un’affascinante avventura alla scoperta dei segreti del Sistema Solare

Philae  (4)“Missione compiuta! Anzi missione cominciata!” Lo ha detto all’AGI Giovanni Bignami, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), commentando l'”accometaggio” del lander Philae sulla cometa Churyumov-Gerasimenko. “Questo non e’ un punto d’arrivo. Il bello deve ancora venire”, ha aggiunto. “Da adesso in avanti – ha detto Bignami – Philae ci permettera’ di raccogliere preziose informazioni, non solo sulla cometa su cui e’ atterrata con la precisione di un tiro di pallacanestro, ma anche sulle origini del Sistema solare. Il lander di Rosetta, munito di uno speciale trapano carotatore, prelevera’ un campione della superficie della cometa e ci permettera’ di capire che sapore ha. Il gusto ci dara’ informazioni sulla materia primitiva del Sistema solare”. Ma aldila’ della missione specifica, Bignami non nasconde di essere orgoglioso della perfetta riuscita di una missione europea a forte partecipazione italiana. “Abbiamo dimostrato – ha detto – che quando in Europa facciamo i satelliti, questi sono destinati a durare. Il viaggio di Rosetta e’ infatti durato ben 10 anni ed e’ il risultato dello splendido lavoro della tecnologia europea e italiana”.

Philae  (7)LA SONDA SPAZIALE PHILAE – Philae e’ il celebre ‘inviato speciale’ che ha avuto il difficilissimo compito di posarsi per la prima volta nella storia sulla superficie di una cometa: e’ il lander della missione Rosetta che, dopo aver lasciato ‘l’astronave-madre’, si e’ avvicinato alla cometa e si e’ agganciato con degli speciali arpioni, fino a posarsi delicatamente sulla superficie. E’ uno degli strumenti della missione Rosetta e a sua volta e’ dotato di nove sensori, fra i quali il trapano italiano che prelevera’ un frammento della cometa. Philae e’ un ‘cubo’, grande all’incirca come una lavatrice, con il compito di posarsi sulla cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko, un vero e proprio fossile del Sistema Solare che potrebbe aver avuto un fondamentale ruolo per la vita del nostro pianeta. Chiamato cosi’ nel 2004 da una ragazza allora quindicenne, Serena Vismara, Philae e’ frutto della collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), quella tedesca Dlr e la francese Cnrs. Grazie al suo mini laboratorio scientifico, Philae potra’ analizzare la composizione chimico-fisica del nucleo della cometa. A bordo c’e’ lo spettrometro per rilevare raggi X e particella gamma (Apxs), telecamere e strumenti per analizzare l’interno della cometa attraverso onde radio (Consert), alcune proprieta’ della sua superficie (Mupus e Sesame) e dei sensori per studiare il campo magnetico (Romap). Lo strumento forse piu’ importante e’ il trapano italiano Sd2, realizzata dalla Selex Es (gruppo Finmeccanica), la cui responsabile scientifica e’ Amalia Ercoli Finzi, del Politecnico di Milano. Sd2 sara’ il primo strumento a scavare il suolo della cometa fino alla profondita’ di 20 centimetri. I campioni prelevati verranno poi distribuiti ad altri tre strumenti (Ptolemy, Cosac e Civa). Una complessa serie di ‘fornetti’ e griglie permetteranno poi di analizzare in dettaglio la composizione interna di questo antichissimo ‘relitto’ del Sistema Solare. L’Italia ha anche realizzato il sottosistema dei pannelli solari, con il Politecnico di Milano, e fornito molte risorse alla squadra di tecnici responsabile dell’ ‘accometaggio’.

Philae  (8)“UN GRANDE SALTO PER L’UMANITÀ” – ”Un piccolo balzo per un robot, ma un grande salto per l’umanita”’: e’ questo il primo atterraggio su una cometa per il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston. Richiamando la frase pronunciata da Neil Armstrong quando il 20 luglio 1969 ha fatto il primo passo sulla Luna, Battiston esprime la sensazione comune che si respira nel centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in Germania, a Darmstadt, dove ha seguito ogni fase della missione. L’atterraggio sulla cometa ”e’ stato un grande risultato di una grande collaborazione, un tremendo successo”, ha detto all’ANSA il presidente dell’Asi. ”Qui c’e’ un’atmosfera piena di gioia e di entusiasmo”. Il viaggio di 10 anni attraverso il Sistema Solare fino all’arrivo sulla superficie della cometa sono, per i presidente dell’Asi, la ”clamorosa dimostrazione di come un’idea nata 20 anni fa si sia potuta sviluppare”. Un cammino nel quale l’Asi ha sempre giocato un ruolo di primo piano. ”L’Italia – ha proseguito – ha messo in moto un meccanismo di competenze scientifiche e di idee, di capacita’ industriali e tecnologiche di altissima qualita”’.

Philae  (5)Non e’ un caso, per Battiston, che le industrie italiane vengano comprate: ”succede perche’ valgono e perche’ la nostra tecnologia e’ apprezzata in tutto il mondo”. L’atterraggio sulla cometa e’ solo l’inizio dell’avventura di Philae: gia’ domani, una volta acquisite tutte le informazioni relative alla sua posizione e alla stabilita’ sul suolo della cometa, potrebbero iniziare le operazioni di trivellazione con il trapano progettato e realizzato in Italia. ”Non sappiamo che cosa sia accaduto durante l’atterraggio e quello che e’ certo che non si possono fare azioni correttive, ma sappiamo che Philae e’ arrivato e che in qualche modo si e’ attaccato al suolo della cometa”. Il successo di oggi e’ solo l’inizio: ”l’avventura scientifica sta per cominciare” e Philae continuera’ a lavorare per alcune settimane. ”Dopodiche’, quando Rosetta comincera’ ad avvicinarsi al Sole, il lander non sara’ piu’ in grado di funzionare e continuera’ ad attraversare il Sistema Solare ancorato alla sua cometa”. Fin da ora, pero’, la missione e’ un successo, ”e’ una missione per tutti coloro che hanno un sogno e che guardano al futuro. Siamo orgogliosi – ha concluso Battiston – di partecipare a questa impresa straordinaria”.

Philae  (2)“PIETRA MILIARE DELLO SPAZIO” – La missione Rosetta ”e’ una pietra miliare nella storia del volo spaziale”: al termine di una giornata intensa, fatta di lavoro a ritmi serrati e grandissime emozioni, il responsabile della missione per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) non ha dubbi sulla portata di quest’impresa, la prima a portare un veicolo sul nucleo di una cometa. ”La tecnologia alla base della missione ha raggiunto livelli di complessita’ e accuratezza mai toccati finora nella storia del volo spaziale”, ha detto all’ANSA Accomazzo dal centro di controllo dell’Esa (Esoc) in Germania, a Darmstadt. ”La missione – ha proseguito – sarebbe stata un immenso successo anche se non avesse avuto a bordo il lander perch’ nessun’altra missione spaziale ha mai fatto quello che fatto Rosetta”. Un successo possibile, ha aggiunto, perche’ ”da parte di tutti c’e’ stato un grandissimo lavoro. E’ stato un risultato notevole e sono orgoglioso di far parte di questa squadra”.

philae rosettaDopo una notte di tensione per seguire i controlli e le verifiche che, uno dopo l’altro, hanno permesso di dare la luce verde alla separazione del lander da Rosetta, e dopo una giornata di tensione, ci sara’ un’altra notte di lavoro per ricercatori e tecnici dell’Esa. ”Siamo soddisfatti e la discesa e’ andata benissimo, Philae ha raggiunto la superficie ma adesso stiamo verificando il suo stato”, ha proseguito Accomazzo. ”Non e’ un’operazione semplice perche’ l’ambiente in cui si trova il lander e’ sconosciuto. Ma adesso la cosa piu’ importante e’ che riceviamo il segnale di Philae: senza questo non avremmo potuto fare nulla”. Sulle preoccupazioni circolate in merito al sistema di ancoraggio di Philae, Accomazzo ha detto che ”funziona, ma probabilmente non e’ stato attivato. E’ un problema che si puo’ risolvere a posteriori, siamo costantemente in contatto con il centro di controllo del lander a Colonia”. Per Accomazzo ”la cosa difficile e’ arrivare alla cometa e sopravvivere, ma adesso abbiamo fatto oltre il 90% delle operazioni e grazie al contatto radio possiamo avere tante informazioni”. A valutare lo stato di salute di Philae aiuteranno anche le immagini che la sonda Rosetta sta scattando e che permetteranno anche di verificare l’ancoraggio e la posizione del lander.

 

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