Un “Uragano Mediterraneo”: l’Aeronautica Militare svela tutti i segreti del Medicane che tra 7 e 8 novembre ha colpito la Sicilia

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Il 7 novembre del 2014, dopo una fase di intenso maltempo che ha interessato buona parte delle regioni italiane, si è formato sullo stretto di Sicilia un profondo vortice depressionario denominato nella letteratura scientifica internazionale Medicane: ecco l’approfondita analisi del Magg. Ughetto Silvia dell’Aeronautica Militare.

Fig_1 bisI “Medicane” (acronimo di Mediterranian Hurricane) o Cicloni Tropicali Mediterranei (TLC- ciclone di tipo tropicale) sono fenomeni a mesoscala che si sviluppano sul Mediterraneo e che presentano delle similarità con i cicloni tropicali.
Caratterizzati da una struttura a spirale ben delineata delle nubi, dalla presenza di un occhio molto distinto e persistente, circondato da una muraglia di intense ed abbondanti piogge a prevalente carattere temporalesco, richiamano la struttura dei cicloni tropicali. Il diametro massimo dei cicloni mediterranei è di 200-400 km e la a durata temporale alquanto variabile; in genere tali fenomeni durano da poche ore a 1 o 2 giorni. La formazione di un Medicane è un evento alquanto raro con solo 100 eventi identificati come Medicane dal 1948 al 2014. Il periodo dell’anno in cui si verificano più frequentemente è l’autunno, quando la temperatura superficiale del mare (SST) è abbastanza elevata.

Formazione e caratteristiche
La genesi di un Medicane è differente da quella dei cicloni tropicali dove è l’energia termica dei bassi strati fornita dalla temperatura superficiale del mare (SST), superiore ai 26 °C, ad attivare il processo convettivo. Nei cicloni tropicali mediterranei è necessaria, oltre alla disponibilità di un area di convergenza nei bassi strati anche una intrusione di aria fredda in quota che dia origine ad una forte instabilità atmosferica. Molti Cicloni Tropicali Mediterranei si sono infatti sviluppati su regioni del mediterraneo con temperature superficiale del mare (SST) comprese tra 15 °C e 26 °C. In ogni caso la presenza di convergenza di aria calda al suolo con un alto tasso di umidità è necessaria per lo sviluppo di un Medicane, come pure marcati gradienti di temperatura nei profili verticali dell’atmosfera in ambiente circostante umido e di precursori in quota nella media/alta troposfera (IPV).

fig2 4in1Il Ciclone tropicale mediterraneo del 07/11/2014
Nella giornata del 6/11/2014 lo scenario Europeo è caratterizzato dalla presenza di una profonda e ampia saccatura estesa in senso meridiano dalla Danimarca fino all’entroterra sahariano (fase di tear –off) e da un vasto promontorio di blocco sulla Russia e sull’Europa centro-orientale.
Tale configurazione barica ha determinato sul Mediterraneo e sull’Italia diffuse precipitazioni a prevalente carattere temporalesco e venti di forte intensità provenienti dai quadranti meridionali.

Durante la fine della seconda parte della giornata del 06/11/2014 e le prime ore del giorno successivo la fase di tear-off della saccatura si conclude con l’isolamento di un minimo con nucleo sulla Tunisia e sul Golfo di Gabes. Nelle ore successive le carte in quota e al suolo mostrano un rapido approfondimento del minimo, un graduale spostamento verso Pantelleria, sullo Stretto di Sicilia e la genesi di un sistema a mesoscala.
Il sistema a mesoscala si approfondisce ulteriormente e intorno le ore 10.00 UTC mostra una forma a spirale ben definita con nubi cumuliformi assai sviluppate e il classico occhio al centro chiaramente delineato. Nel corso delle 24 ore successive, il vortice a mesoscala ha percorso la traiettoria da Pantelleria a Lampedusa e Linosa, dirigendosi successivamente verso Malta e la Sicilia sud-orientale e orientale, e infine, verso il Mar Ionio.

Fig_9aLe previsioni
La corsa del modello a scala globale del Centro Europeo per le previsioni a medio termine (ECMWF) delle 00.00 UTC del giorno 06/11/2014 ha individuato sia l’isolamento del minimo in quota che l’approfondimento della area di bassa pressione al suolo come illustrato nella mappa a fianco. La scala spaziale e quella temporale delle carte previste sono “in accordo” con le successive osservazioni.

Conclusioni
Lo studio del fenomeno meteorologico denominato “Medicane” dello scorso 07 novembre 2014, ha evidenziato la capacità dei modelli di previsione numerica di individuare questo tipo di strutture anche con diversi giorni di anticipo. In particolare si è ben comportato il sistema di previsione probabilistica dell’intensità della fenomenologia basata sugli Ensamble Prediction System del modello COSMO-ME, che ha evidenziato con due giorni di anticipo la probabilità di raffiche di vento superiori ai 60Km/h con una probabilità del 100% e venti con intensità superiori ai 100Km/h con probabilità anche dell’80% in alcune aree. Tali valori sono stati di ausilio nelle valutazioni per l’emissione di avvisi meteorologici da parte del CNMCA durante tutto il periodo di criticità sotto l’aspetto meteorologico, come da messaggistica archiviata sotto la sezione avvisi del sito MeteoAM.it – Servizio Meteorologico Aeronautica Militare.

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