Epifania, è il giorno della Befana: i festeggiamenti più caratteristici nel mondo

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Ma come viene festeggiata l’Epifania, invece, nel resto del Mondo? Ecco alcune interessanti manifestazioni: In Islanda, il 6 gennaio viene chiamato “il tredicesimo”, in quanto da Natale fino a questa data trascorrono tredici giorni. Quello che è l’ultimo giorno del periodo festivo, in cui si saluta il Natale, ha inizio con una fiaccolata, alla quale prendono parte anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e si va avanti con un Babbo Natale al giorno sino al 25 dicembre. Da 25 in poi, invece, ne va via uno al giorno). Alla fine della fiaccolata, si accende un falò, assistendo a meravigliosi fuochi d’artificio.

In Spagna, il giorno dell’Epifania tutti i bimbi si svegliano presto, correndo a vedere i regali che i Re Magi hanno loro lasciato. Il giorno precedente, mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati, dei biscotti e una scarpa, che simboleggia il lungo cammino sino alla stalla di Gesù. In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui essi sfilano per le vie cittadine su carri suggestivamente decorati. In Germania, spesso preti e chierichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni, recitando qualche Verso o intonando una canzone sacra. Non essendo un giorno festivo, si lavora come al solito e i bimbi vanno a scuola. Le persone di religione cattolica si recano in chiesa a messa. In Ungheria i bambini si vestono da Re Magi e, portandosi dietro un presepe, girano per le case, ricevendo in cambio qualche spicciolo.

In Russia, la chiesa ortodossa celebra il Natale proprio il 6 gennaio. Qui, secondo la leggenda, i regali vengono portati da Padre Gelo (Babbo Natale), accompagnato da Babuschka, una simpatica vecchietta che lo aiuta nella distribuzione dei doni. In Romania tale festa rappresenta la venuta dei Re Magi. Ancora oggi in alcuni paesi i giovani vanno lungo le strade, bussando alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito, ricevono come compenso qualche soldo, dolci o frutta secca. Anche i sacerdoti vanno di casa in casa per benedirle. In Messico questa tradizionale festa viene celebrata con “La Rosca de Reyes”, un dolce tipico delle popolazioni ispaniche che deve essere mangiato tassativamente il giorno 6, se non si vuole incorrere nella maledizione della bruja maléfica (strega).

In Francia non è un giorno festivo e nessuno porta dei regali ai bambini. Secondo la tradizione, l’Epifania è l’occasione per “designare il re”; una figurina nascosta in una torta, la “fava”, e la persona che la trova diventa re per un giorno. Questa tradizione risale alla Roma antica. Nel nord della Francia, dal XIV secolo, per quest’occasione si mangia la “galette des Rois”. La tradizione vuole che venga tagliata in tante fette quanto gli invitati, più una. Quest’ultima viene chiamata “la parte del Buon Dio”, “parte della Vergine” o “parte del povero”, destinata al primo povero che si presentava. Quando a pranzo ci sono dei bambini, uno di loro, solitamente il più giovane, si mette sotto il tavolo e, mentre la padrona di casa serve la “galette”, il bimbo assegna il destinatario della fetta. Nel sud della Francia, invece, si prepara una brioche a forma di corona, decorata di frutta candita e zucchero granulato. Un santino sostituisce la “fava”. Questa “corona dei re” è sempre presente e fa concorrenza alla “galette”, che è meno cara, più facile da fare e conservare.

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