La tempesta Juno si sposta verso Est: allerta meteo cancellata a New York

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Sarà invece una giornata di neve e disagi nelle zone limitrofe, a partire da Long Island, dove sono caduti circa 38 centimetri di neve

LaPresse/Xinhua
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New York City era pronta ad accogliere una delle peggiori tempeste di neve della sua storia, ma la città è stata risparmiata da Juno – questo il nome dato alla tempesta – a differenza di Long Island, Connecticut e Massachusetts, che probabilmente vivranno una situazione d’emergenza fino a domani mattina, secondo i quotidiani americani che aggiornano online la situazione sul Nordest del Paese.
A Central Park sono caduti solo 14 centimetri di neve e stamattina presto, intorno alle 5.30, il servizio meteorologico nazionale ha cancellato l’allerta per la città di New York. Sarà invece una giornata di neve e disagi nelle zone limitrofe, a partire da Long Island, dove sono caduti circa 38 centimetri di neve. Pochi, comunque, in confronto alle previsioni, visto che domenica i meteorologi avevano ipotizzato la caduta di 78, sino 90 centimetri di neve.
Il servizio meteorologico nazionale ha spiegato che Juno si è spostata a Est e che “molta meno neve” cadrà intorno a New York.

LaPresse/Xinhua
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“Nevicherà in mattinata, ma le nevicate peggiori le vedremo da Long Island al Connecticut”. Ieri sera, l’arrivo della tempesta aveva trasformato New York in una città fantasma, vista l’entrata in vigore di un piano di misure preventive eccezionali, con il blocco di tutti i trasporti pubblici, il divieto di circolazione per le macchine – imposto anche in New Jersey e Connecticut – la chiusura dei parchi e il divieto di navigazione sul fiume Hudson. Oggi, tutte le scuole di New York City resteranno chiuse, così come i musei; cancellate quasi tutte le rappresentazioni previste nei teatri di Broadway. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, che ieri aveva dichiarato lo stato d’emergenza, e il sindaco di New York, Bill de Blasio, hanno consigliato di restare a casa. Gravi disagi, naturalmente, per chi aveva in programma un viaggio aereo: ieri oltre 2.700 voli sono stati cancellati da o verso gli Stati Uniti e altri 3.700 sono stati depennati dai tabelloni per oggi: in buona parte si tratta di voli previsti agli aeroporti John F. Kennedy, Newark e LaGuardia, che servono l’area metropolitana di New York.

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