Due scienziate italiane tra le “Women in Oceanography”

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oceanografiaDue ricercatrici italiane – Tiziana Sgroi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e Sara Pensieri dell’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione del Consiglio nazionale delle ricerche, Issia-Cnr – sono state selezionate dalla rivista Oceanography per far parte degli oltre 200 sketch autobiografici di donne scienziate nel campo dell’oceanografia, recentemente pubblicati in un volume speciale dal titolo “Women in Oceanography – A Decade Later”. La ricercatrice dell’Ingv racconta così la propria gioia: “È un’immensa soddisfazione, sia a livello lavorativo che personale”. La Sgroi ha ricevuto questo “premio” grazie a un’attività di ricerca prevalentemente a mare, dedicata allo studio dei sistemi crostali di natura sia tettonica sia vulcanica, attraverso la correlazione tra dati sismici, geofisici e oceanografici. “Essere una delle due italiane invitata a partecipare a questa iniziativa – continua – mi ha riempito di orgoglio, soprattutto per le implicazioni in termini di riconoscimento dell’attività svolta in un campo che, in generale, in Italia non è ancora ben affermato e sostenuto”.

oceanografiaLa ricercatrice è stata invitata a presentare la propria autobiografia a seguito della recente pubblicazione, sulla stessa rivista, dell’articolo “Geohazards in the Western Ionian Sea Insights from Non-Earthquake Signals Recorded by the NEMO-SN1 Seafloor Observatory”, nel quale si evidenziavano le possibili sorgenti di instabilità del fondale del mar Ionio, attraverso l’analisi di dati sismici non associati a terremoti. “Le motivazioni che hanno portato a riproporre questa iniziativa, a 10 anni di distanza dalla stesura del primo volume (Women in Oceanography, pubblicato nel marzo del 2005, ndr) sono abbastanza comprensibili – prosegue la Sgroi -. La parità di genere nel mondo della ricerca è un obiettivo lontano dall’essere raggiunto. Nella parte iniziale del volume, una serie di articoli evidenziano quanto siano ancora basse le percentuali di genere nel campo della ricerca a livello mondiale. Negli Stati Uniti la statistica sull’occupazione e la possibilità di carriera in ambito accademico delle scienziate che si occupano di oceanografia mostra valori del 30% nel caso di Assistent Professor e inferiori al 20% nel caso di Full/Senior Professor. Inoltre, i dati riguardanti la partecipazione femminile alle campagne oceanografiche dell’Ocean Drilling Program (Odp), cooperazione internazionale nata per esplorare e studiare la composizione e la struttura dei bacini oceanici del nostro pianeta, si aggira intorno al 30%. In entrambi i casi, in Europa le percentuali sono più basse, come ad esempio nelle campagne Odp nelle quali la partecipazione femminile è inferiore al 10%”. Tre gli elementi in base ai quali Ellen Kappel, Editor della rivista, ha selezionato le scienziate: dalla sottomissione di articoli scientifici su Oceanography, in qualità di prime autrici, alla partecipazione a conferenze, in qualità di invited speakers o discussion leaders, fino alla certificazione AGU Fellows. “Questa pubblicazione – conclude la Sgroi – mi ha permesso di raccontare in modo semplice le attività di ricerca multidisciplinare che svolgo, le motivazioni e le sfide che sostengo tutti i giorni”.

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