Salute, generazione “zombie”: triplicati in 10 anni gli under 20 malati di sonno

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Allarme generazione “zombie”

SONNO IRREGOLARE BIMBI - CopiaGli under 20, italiani e non solo, sono un esercito di ‘privati di sonno’: incollati allo smartphone o al tablet fino a tarda notte, hanno dimenticato il ‘coprifuoco’ del Carosello che per gli adolescenti del passato faceva immancabilmente scattare l’appuntamento con le lenzuola. E dormono sempre meno. Risultato: gli studi dei medici del sonno pullulano di giovani pazienti. “Rispetto a 10 anni fa nei nostri ambulatori sono triplicati i bambini e i ragazzi, nella fascia d’età da 0 a 18-20 anni, con disturbi del sonno”, segnala all’Adnkronos Salute Luigi Ferini-Strambi, direttore del Centro per i disturbi del sonno dell’Irccs San Raffaele di Milano e presidente Wasm, l’Associazione mondiale di medicina del sonno. Il fenomeno è trainato dai “cattivi stili di vita – fa notare l’esperto – Tanto è vero che questi soggetti, tutto sommato, se si rimettono in sesto con il ritmo sonno-veglia normale ed evitano condotte sbagliate, si riassestano in poco tempo”. Il monito di Ferini Strambi arriva oggi, in occasione della Giornata mondiale del sonno: “Uno dei grossi problemi degli ultimi tempi è quello della privazione del sonno fra gli adolescenti, a causa della ‘dipendenza’ dagli strumenti elettronici oggi disponibili. I ragazzi tendono a usarli anche di sera e ritardano l’inizio del riposo notturno. Il che non è positivo per le funzioni fondamentali legate al dormire”. Su tutte il potenziamento del sistema immunitario: “Studi dimostrano che la privazione del sonno si collega con una ridotta produzione di anticorpi. Dormire poco ci rende dunque più suscettibili a varie patologie infettive”. E poi c’è il ‘fattore Qi’: “Soprattuto per i giovani la riduzione delle ore dormite ha un impatto negativo sulle funzioni cognitive. Perché il sonno serve a consolidare la memoria, in pratica impedisce una buona capacità di memorizzazione. Proprio di recente negli Usa l’Associazione americana di pediatria ha consigliato di ritardare di un’ora l’inizio delle lezioni nelle scuole per consentire ai ragazzi di dormire di più”. I camici bianchi dei bimbi degli States, spiega lo specialista italiano, “hanno infatti osservato, in un recente studio, una diminuzione delle capacità intellettive degli studenti più giovani, mettendola in relazione con il sempre meno sonno”. Posticipare l’inizio delle lezioni, per Ferini Strambi “è un aspetto da tenere in considerazione anche Oltreoceano, vista la situazione. Ma sarebbe importante – aggiunge – modificare gli stili vita e mettere i ragazzi in condizione di andare a letto prima la sera”. In generale, una riflessione sull’orario in cui si comincia la scuola o il lavoro al mattino andrebbe affrontata, riflette l’esperto. Perché “nella popolazione generale, oltre al 65% di soggetti che hanno orari normali, la quota di ‘gufi’ o persone che tendenzialmente vanno a letto tardi (25-30%) è superiore alla percentuale delle ‘allodole’ che si svegliano presto al mattino (5-10%). Forse andrebbe considerato anche per modificare turni e ritmi lavorativi”. In generale, uno dei disturbi del sonno più frequente fra i giovanissimi è “il sonnambulismo, fenomeno legato soprattutto al sonno profondo. Si tratta – chiarisce Ferini Strambi – di un’attivazione e risveglio nella fase del sonno profondo, quando si è in uno stato di ipometabolismo cerebrale. In tenera età il picco massimo di soggetti colpiti da sonnambulismo si osserva dai 7 agli 8 anni. Quando questi eventi sono rari (una o due volte al mese) non devono destare preoccupazione. Vanno valutati invece quando si verificano tutte le notti o quasi”.

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