Giornata Mondiale della Terra 2015: in campo anche i ricercatori del Cra

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I ricercatori del Cra in occasione della Giornata Mondiale della Terra 2015: “la gestione sostenibile del nostro ‘capitale naturale’ coinvolge oltre 125.000 imprese e piu’ di 720 mila addetti”

Il bosco come visione biologica complessa, le foreste come ‘capitale naturale’ italiano, le previsioni agrometeorologiche. Sono queste alcune delle ricerche che il Cra-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, mette in campo per celebrare l’Earth Day, la giornata mondiale della Terra che si celebra il 22 aprile in tutto il mondo da 45 anni. I ricercatori delle diverse strutture dell’istituto di ricerca stanno infatti lavorando su molteplici fronti, con il comune proposito di dimostrare che “la tutela della risorse naturali coincide di fatto con il benessere e, in definitiva, con la sopravvivenza dell’uomo”. E quindi, il Cra-Silvicoltura sta studiando la gestione più efficace e sostenibile delle foreste italiane, “un vero e proprio ‘capitale naturale’ -spiegano i ricercatori- che occupa il 29% del territorio nazionale, quasi 9 milioni di ettari, che interessa oltre 125.000 imprese e più di 720 mila addetti”.

Logo_CRA_bigUn settore, inoltre, che svolge numerose funzioni sempre più strategiche nell’economia del Paese: la tutela idrogeologica, la regolazione del ciclo dell’acqua, la conservazione del paesaggio e della biodiversità, l’assorbimento di anidride carbonica dall’atmosfera e le attività turistico-ricreative, di didattica ambientale, di valorizzazione dei prodotti non legnosi. Ma non è tutto. I nostri boschi, infatti, sottolineano gli esperti del Cra, “sono fondamentali nel mitigare i cambiamenti climatici: il carbonio stoccato nella sola parte in superficie è pari a 437 milioni di tonnellate, mentre il potenziale di assorbimento di anidride carbonica assomma a 16,2 megatonnellate di CO2 per anno”. Inoltre, “non può essere sottovalutata -evidenziano ancora i ricercatori- la ricchezza in biodiversità che vi è custodita”. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, il tutto su una superficie di circa 1/30 di quella del continente.

Hands on a globeIn questo “quadro concettuale” e “alla luce delle ricerche e sperimentazioni del Cra”, una gestione forestale “volta alla salvaguardia e valorizzazione del capitale naturale integra diversi elementi, come una visione del bosco come sistema biologico complesso; l’applicazione di un approccio selvicolturale basato sulla gestione adattativa, che risponda alla complessità propria dei sistemi naturali; il monitoraggio degli ecosistemi forestali per comprendere le cause e le dinamiche dei cambiamenti delle condizioni ambientali, per verificare gli effetti degli interventi colturali sul sistema e per valutarne di nuovi”. Ma va anche integrata, affermano i ricercatori Cra, “la pianificazione della gestione degli ecosistemi forestali, a livello territoriale e aziendale, secondo logiche interdisciplinari e transdisciplinari, in grado di interfacciarsi con le politiche e le strategie di conservazione delle risorse sul territorio, in una prospettiva di mantenimento e incremento di biodiversità, a beneficio delle esigenze della collettività; il coinvolgimento dei portatori di interesse, mettendo in pratica adeguati modelli di governance delle risorse forestali”. Ma poi entra in ballo anche la meteorologia. Il Cra-Meteorologia, studia infatti gli impatti del cambiamento climatico sui sistemi agroforestali e naturali. In particolare, sono in via di realizzazione un sistema di previsioni agrometeorologiche specifiche per la meccanizzazione agricola, attraverso lo sviluppo di indicatori di lavorabilità e trafficabilità dei suoli e di un sistema di allerta caldo per i bovini da latte; l’Atlante italiano del clima e dei cambiamenti climatici; la stima attuale e futura della vulnerabilità ambientale ai processi di desertificazione e l’individuazione delle possibili misure di contrasto; la realizzazione di una banca dati nazionale fenologica e conseguente mappatura fenologica del territorio nazionale e l’individuazione dei trend fenologici (in atto e futuri) intesi come espressione quantitativa e qualitativa del cambiamento climatico.

?????????????????????????????????????????????Sempre sul fronte meteoclimatico, i ricercatori del Cra stanno realizzando la caratterizzazione fenologica della vegetazione telerilevata grazie all’uso di satelliti quali Noaa-Avhrr, Modis e Spot Vgt e la realizzazione della relativa cartografia tematica a scala regionale; la stima della capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici da parte dei sistemi agro-forestali, attraverso il sequestro del carbonio atmosferico nei comparti vegetali; la produzione di specifiche previsioni agrometeorologiche a breve termine (fino a 6 giorni), diffuse on-line tramite sito web del Mipaaf e il monitoraggio delle anomalie della stagione agraria, implementazione della Banca Dati Agrometeorologica Nazionale con dati meteo storici per migliorare la base dati di riferimento climatico. Inoltre il Cra-Relazioni Pianta e Suolo si occupa del suolo, preziosa risorsa non rinnovabile, che ospita oltre il 95% della biodiversità esistente sulla Terra, di cui rappresenta una sorta di epidermide. La Fao ha stimato ad oggi una perdita di suolo fertile per la coltivazione di circa il 33%, a fronte di una richiesta sempre crescente di derrate alimentari che nel 2050 sarà pari al 60% in più rispetto all’attuale. In Italia, l’importanza del suolo è diventata drammaticamente nota in seguito alla vicenda ‘Terra dei Fuochi’ e ai suoi devastanti danni ambientali. In questo contesto importanti progetti di ricerca vengono sviluppati per contrastare il consumo ed il degrado del suolo, ma anche per valorizzare le produzioni agricole e garantire cibo salubre e sicuro. Inoltre, vengono definiti anche modelli di gestione ecosostenibile e multifunzionale dell’ambiente rurale. Infine il Cra- Inea è impegnato nello studio di questo importante componente del pianeta con il progetto Life+ Sam4Cp “Soil Administration Model 4 Comunity profit” che si propone una corretta pianificazione e regolazione dell’uso del suolo, integrando politiche specifiche con la valutazione dei risvolti economici nonché delle ricadute sulla capacità produttiva, sulla disponibilità di materie prime, sulla biodiversità, sul ciclo del carbonio, sul ciclo idrologico, sul patrimonio paesaggistico e ambientale, sulle funzioni delle aree rurali e sulla pericolosità idrogeologica.

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