Salute: in due terzi del pianeta si muore anche per un’appendicite

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In Africa sub-sahariana le cure chirurgiche di base sono una chimera addirittura per il 93% delle persone

Cinque miliardi di esseri umani, i due terzi della popolazione del pianeta, non hanno accesso a strutture chirurgiche decenti e – nell’impossibilita’ di essere operati – continuano a morire per patologie ordinariamente curabili in occidente come l’appendicite o per banali complicazioni di parto. Lo denuncia Lancet in uno studio coordinato da 25 esperti e condotta in un centinaio di Paesi. In Africa sub-sahariana le cure chirurgiche di base sono una chimera addirittura per il 93% delle persone. Rispetto a precedenti indagini, lo studio ha preso in considerazione non solo le strutture operatorie locali, ma anche quelle che i pazienti delle aree piu’ problematiche possono raggiungere nel giro di due ore. Ma il risultato resta scoraggiante. Mentre pesa anche l’impossibilita’ di molti di sostenere i costi di un ipotetico trattamento. Stando ai dati pubblicati da Lancet un terzo di tutte le morti censite nel 2010 e’ stato causato da condizioni trattabili con interventi di chirurgia di routine: una percentuale superiore a quella dei morti per aids, tubercolosi e malaria messi insieme. La rivista nota che in Gran Bretagna, negli Usa, ma anche in Brasile, si contano 35-36 chirurghi specialisti per ogni 100.000 abitanti; mentre in Sudafrica ce ne sono solo sette, in Bangladesh 1,7 e nella Sierra Leone (prima dell’emergenza ebola) addirittura 0,1. Di qui la richiesta alla comunita’ internazionale di un investimento globale urgente da 430 miliardi di dollari. D’altronde, calcola Lancet, a non fare nulla il costo stimato di questa strage per l’economia del mondo potrebbe toccare i 12 trilioni di dollari da qui al 2030.

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