Terremoto in Nepal: in campo anche il sistema di osservazione Cosmo-SkyMed

MeteoWeb

Dopo la prima scossa, registrata sabato, l’Istituto sismologico mediterraneo europeo (EMSC) ne ha registrate altre 45 superiori ai 4,5 gradi della scala Richter e altre 15 sopra i 6,5 gradi

Il sistema di osservazione satellitare della Terra Cosmo-SkyMed è stato chiamato a fornire il suo contributo alle autorità governative dei Paesi interessati dal devastante evento sismico che sabato scorso, 25 aprile, ha colpito il Nepal e alcuni Paesi confinanti causando migliaia di vittime.
Dopo la prima scossa, registrata sabato, l’Istituto sismologico mediterraneo europeo (EMSC) ne ha registrate altre 45 superiori ai 4,5 gradi della scala Richter e altre 15 sopra i 6,5 gradi.
satelliti di COSMO-SkyMedL’intero archivio dati della Missione – informa l’Agenzia spaziale italiana – è stato messo a disposizione dell’utenza istituzionale internazionale. Si è inoltre proceduto alla immediata pianificazione di nuove acquisizioni sulle aree geografiche colpite, in modo da rendere possibili le analisi di dettaglio necessarie alla valutazione dei danni subiti.
UNOSAT (United Nations Operational Satellite Applications Programme) e Nasa hanno richiesto di poter utilizzare le serie interferometriche presenti nell’archivio Cosmo-SkyMed poche ore dopo il sisma. In particolare, l’agenzia spaziale statunitense ha richiesto 330 immagini di archivio, che sono state prontamente messe a disposizione nell’ambito delle attività di cooperazione Asi-Nasa.
La presenza nell’archivio Cosmo-SkyMed di un numero così elevato di immagini acquisite sulla città di Katmandu e sulle limitrofe aree geografiche di interesse è stato reso possibile – sottolinea l’Asi – da uno specifico progetto di “Background Mission”, attivato da Asi in cooperazione con il provider commerciale e-GEOS. Si tratta di un programma finalizzato a popolare in modo periodico e continuativo un archivio dati in modalità interferometrica, utile per applicazioni di gestione di emergenze sismiche, vulcaniche, e simili su aree geografiche (e, nel dettaglio, metropolitane) nazionali e internazionali caratterizzate da elevato livello di rischio. Come, appunto, nel caso del Nepal.

Condividi