Scelta della Jolie molto criticata, ma il più celebre oncologo italiano difende la scelta dell’attrice
“Quella di Angelina Jolie e’ stata una scelta quasi obbligata: ha scoperto di avere un gene molto pericoloso e ha agito”. Cosi’ il professore UmbertoVeronesi interviene con un commento sul settimanale “Chi”, che lo pubblica nel numero in edicola da mercoledi’ 8 aprile, sulle polemiche scatenate dalla decisione dell’attrice Angelina Jolie di farsi asportare le ovaie, dopo che si era gia’ sottoposta a una duplice mastectomia, a seguito della scoperta di un raro gene che la rende vulnerabile ai tumori al seno e alle ovaie. “Chi, come lei, e’ portatrice dei geni Brca 1 o 2, ha il 70/80 per cento di probabilita’ – scrive Veronesi – di veder comparire un tumore al seno, e in una variante molto aggressiva, e il 50 per cento di ammalarsi di un cancro alle ovaie. Il gene Brca e’ raro (lo scopriamo solo nel 3 per cento delle donne che hanno gia’ un tumore e puo’ essere “disinnescato” con la chirurgia preventiva: per questo consigliamo a tutte le donne positive al test di rimuovere gli organi a rischio, anche se il tumore non si e’ ancora presentato”. “Il test a cui si e’ sottoposta Angelina Jolie, e’ riservato a chi e’ davvero a rischio, cioe’ – spiega il celebre oncologo – a chi ha avuto una parente (mamma, nonna, sorelle, zie, figlie) con un tumore. Per tutte le altre donne, invece, test genetici e chirurgia preventiva non servono: per fare prevenzione basta curare l’alimentazione (mangiare poco, tante verdure e niente carne) e sottoporsi a un’ecografia ogni sei mesi, dopo i 30 anni, e a una mammografia all’anno dopo i 40. Anche la pillola anticoncezionale serve a prevenire questi tumori, quando viene assunta per 20 o 30 anni. Non siate fataliste e sottoponetevi regolarmente a questi esami: il vero nemico – conclude – e’ la paura, non certo la chirurgia preventiva”.