Geologi: “Nelle Marche avanza l’erosione costiera, rischiamo di perdere il litorale”

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Siamo alla vigilia di una stagione balneare importante di rilancio della costa dopo le mareggiate di inizio 2015 e le alluvioni della stagione 2014

“Avanza l’erosione costiera nelle Marche e lo fa rapidamente. In prossimità delle foci fluviali , perdiamo mediamente quasi 1 metro all’anno”. Lo ha denunciato con forza Andrea Pignocchi, Presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche.
“Da studi condotti dai Dipartimenti di Scienze della Terra delle Università di Urbino e Camerino che producono la cultura geologica – ha proseguito Pignocchi – si evince che interventi sui versanti e lungo i corsi d’acqua hanno diminuito drasticamente il trasporto solido verso mare di tutti i fiumi, dal 1955 ad oggi si è avuto un arretramento medio della linea di riva in prossimità delle foci fluviali di circa 50 m con punte anche superiori ai 100m (foce del Tronto). La regione Marche con i suoi 180 km di lunghezza di cui ben 98 km oramai trasformati a usi urbani e infrastrutturali, è tra le più colpite dall’erosione costiera con eventi dannosi ai litorali e alle attività economiche. Tali problematiche non possono essere legate solo al cambiamento climatico in atto”.

“Negli ultimi 10-20 anni, si è assistito alla realizzazione di opere di difesa costiera senza però un’azione “pianificatoria coordinata” tanto che le azioni hanno favorito da un lato il recupero parziale di tratti di spiaggia a beneficio soprattutto di stabilimenti balneari – ha concluso Pignocchi – ma a volte anche l’accelerazione in aree contigue dei processi erosivi tali da spostare il problema in un’altra area. I costi di questa emergenza possono essere paragonati ad un “bollettino di guerra”. Solo all’inizio del 2015 la Regione Marche ha richiesto lo stato di emergenza (non ancora concesso dal Governo) per oltre 90 mln di euro, per i danni conseguenti alle mareggiate di febbraio-marzo. Risorse importanti potrebbero essere reperite dai fondi europei POR-FESR 2014-2020 (circa 24 mln) che, sebbene generici per il rischio idrogeologico potrebbero essere anche destinati a questo scopo. Nell’immediato invece diversi sono gli interventi programmati in alcuni comuni nell’ambito del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere”.

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