Le sigarette elettroniche aiutano a non riprendere a fumare

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Dopo 5 anni di osservazione di un campione di fumatori è emerso che il  61,9% che utilizzava solo sigarette elettroniche continuava a non fumare quelle tradizionali, il 20% dei fumatori  sia di sigarette sia di e-cig ha smesso di fumare tabacco

Le sigarette elettroniche non facilitano ne’ la cessazione ne’ la riduzione del fumo da sigaretta tradizionale, ma possono essere molto utili per chi ha gia’ smesso di fumare le sigarette classiche, perche’ aiutano a non riprendere a fumare: lo dicono i risultati preliminari – pubblicati sulla rivista internazionale “Plos One” – del primo studio al mondo su efficacia e sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche, avviato nel 2013 da un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Chieti. Il progetto, coordinato dal professor Lamberto Manzoli, e’ svolto in collaborazione con l’area Rapporti Universita’ del Servizio aziendale professioni sanitarie Asl di Chieti, di cui e’ responsabile Giancarlo Cicolini, nonche’ con Asl di Pescara, Agenzia sanitaria regionale dell’Abruzzo, Universita’ di Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Sapienza e Cattolica di Roma, e Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano.

sigaretta-elettronica-controindicazioniSono stati arruolati e saranno seguiti per 5 anni circa mille fumatori di ogni tipo (solo sigarette elettroniche, solo sigarette tradizionali o entrambe), per confrontare l’incidenza di patologie nei diversi tipi di fumatori e valutare se chi fuma sigarette elettroniche nel lungo termine non ritorna (o non comincia) a fumare sigarette classiche. “A 12 mesi dall’inizio dello studio – spiega Manzoli – il 61,9% dei fumatori di sole sigarette elettroniche continuava a non fumare quelle tradizionali, mentre poco piu’ del 20% dei fumatori di tradizionali (con o senza elettroniche) ha smesso di fumare tabacco. L’uso delle sole sigarette elettroniche ha ridotto di circa 5 volte le probabilita’ di riprendere a fumare le tradizionali, mentre l’aggiunta di sigarette elettroniche al fumo tradizionale non ha determinato benefici. Non sono emersi effetti avversi di rilievo, ma i dati relativi alla sicurezza sono inevitabilmente preliminari. Abbiamo pero’ quasi concluso la raccolta dei dati a 24 mesi, e siamo fiduciosi di poter avere dati utili entro pochi mesi”. Il docente sottolinea con soddisfazione come, nonostante gli scarsissimi fondi, un gruppo di ricercatori dell’Universita’ di Chieti (di cui fanno parte anche i medici Maria Elena Flacco e Lorenzo Capasso), insieme all’Agenzia sanitaria regionale del’Abruzzo e alle Asl di Chieti e Pescara, stiano riuscendo a portare avanti con successo uno studio multicentrico tanto importante da avere, tra gli autori, il professor Walter Ricciardi (Commissario dell’Istituto Superiore di Sanita’), la professoressa Roberta Siliquini (Presidente del Consiglio Superiore di Sanita’), oltre a epidemiologi di fama internazionale come i professori Carlo La Vecchia, Stefania Boccia e Paolo Villari.

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