Pakistan: 520 morti per il caldo record, governo sotto accusa

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Il Pakistan è colpito da tempo da una grave crisi energetica

Governo sotto accusa in Pakistan dopo l’eccezionale ondata di caldo che ha travolto il Paese e ha fatto, da sabato scorso, almeno 520 morti. Le opposizioni hanno annunciato per venerdì una giornata di lutto per ricordare le vittime del caldo record che ha colpito Karachi, megalopoli del sud, e altre zone del Sindh. L’annuncio, si legge sul sito web del giornale pakistano Dawn, è arrivato dopo un incontro tra i leader dei blocchi parlamentari all’opposizione. Per Syed Khursheed Shah, leader dell’opposizione in Parlamento, il governo del premier Nawaz Sharif non ha rispettato le promesse, neanche quella di garantire l’elettricità durante il Ramadan, mese sacro di digiuno per i musulmani. Davanti ai parlamentari dell’Assemblea Nazionale, Shah ha apertamente accusato il governo di essere responsabile per quella che in molti considerano una strage. A poco sono valse le dichiarazioni del ministro per l’Acqua e l’Energia, Khawaja Asif, che ai parlamentari ha detto che il governo “non ha alcun controllo sulla Karachi Electric”, principale fornitrice di energia per gli abitanti di Karachi. Il Pakistan – un Paese fragile e dotato di armi nucleari, insanguinato da attacchi dei Talebani e altre insurrezioni, con un’economia sull’orlo del baratro – è colpito da tempo da una grave crisi energetica. In situazioni ‘normali’, Karachi rimane spesso al buio per molte ore ogni giorno poiché la rete elettrica non è in grado di far fronte alla domanda di una città di 20 milioni di abitanti. Il malcontento cresce per le strade di questa megalopoli dove sono frequenti episodi di violenze politiche e confessionali. Ieri, Pakistan Today, ha riferito di scontri tra polizia e manifestanti, che hanno incendiato copertoni e dato alle fiamme auto delle forze di sicurezza. Oggi, scrive Dawn.com, si registrano proteste in varie zone del Sindh. Sul web la protesta su Twitter corre con l’hashtag #KarachiWeepsGovtSleeps. Notizie poco confortanti per i pakistani arrivano dal meteorologo Farooq Dar: intervistato da Dawn ha fatto sapere che il caldo record non abbandonerà il Paese e che le temperature resteranno tra i 40 e i 43 gradi. Il governo provinciale del Sindh ha dichiarato lo stato d’emergenza in tutti gli ospedali pubblici. Il ministro capo del governo provinciale, Qaim Ali Shah, ha stabilito oggi la chiusura di tutti gli uffici governativi e delle scuole pubbliche in tutto il Sindh e ha imposto limiti nell’utilizzo dell’aria condizionata negli uffici.

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