Caldo, CNR: ondate di calore più intense ed estate in espansione

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L’esperto del Cnr spiega perchè le estati cominciano prima e finiscono sempre più tardi: sono solo alcuni degli effetti del cambiamento climatico sul Mediterraneo

Ondate di calore sempre più frequenti e intense, ‘estate’ che comincia prima e finisce più tardi. Ecco alcuni degli effetti del cambiamento climatico sul Mediterraneo, conseguenze che impattano direttamente sugli esseri viventi. “Il processo delle ondate di calore nel Mediterraneo rappresenta l’impronta del cambiamento climatico più significativa, soprattutto nel periodo estivo”, spiega all’Adnkronos Massimiliano Pasqui, ricercatore dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr. “Abbiamo avuto un aumento delle medie ma anche degli eventi estremi.

ALLERGIA AL SOLE 3Ciò che è stato registrato e studiato è un incremento delle ondate di calore precoci e tardive, a inizio e fine stagione, anche a maggio e settembre. Il processo è quello di un’espansione della stagione estiva in cui questo tipo di fenomeni estremi hanno subito un cambiamento, con un aumento della frequenza e dell’intensità”, aggiunge. Pasqui sottolinea che comunque sono i picchi raggiunti nei mesi di luglio e agosto a creare più disagio agli esseri viventi “ma dal punto di vista climatico sono i periodi di eccesso di caldo precoci o tardivi che fanno espandere la stagione estiva”. “Un meccanismo – spiega il ricercatore del Cnr – che si è intensificato negli ultimi 10-15 anni ma che si verifica già da una ventina di anni pur nella variabilità che si riscontra da un anno all’anno”. Cioè che si registra in questa estate 2015 è la persistenza del clima torrido. “La sostanza di questo periodo particolarmente caldo, cominciato a fine maggio, non è data dai picchi di temperatura massima ma dalla persistenza: sono molti giorni che le temperature massime sono alte e in alcune fasi, più brevi, si sono registrate temperature minime elevate che sono quelle che hanno un maggior effetto sugli esseri viventi”. Ma cosa succede nel resto del mondo? “L’aumento delle ondate di calore è un aspetto presente, per quanto in maniera diversa, anche nella zona euroasiatica e negli Stati Uniti, in particolare nella parte occidentale – spiega Pasqui – In questo periodo, nell’emisfero nord c’è solo una parte degli Stati Uniti che vive un periodo di anomalia negativa, cioè più fresco della norma, nel resto delle terre abbiamo osservato ondate di calore più o meno intenso con surplus termici”.

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