A quindici giorni dall’alluvione che ha duramente colpito Rossano, Corigliano ed altri comuni della fascia costiera dello jonio cosentino, arriva il riconoscimento dello stato di calamita’ naturale. A deliberarlo e’ stato il Consiglio dei Ministri al termine del quale il sottosegretario presidenza Claudio De Vincenti ha annunciato il provvedimento. Per il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, si tratta di “una promessa mantenuta nei confronti delle popolazioni di Rossano, di Corigliano e di tutte le aree che hanno subito gravissimi danni dal nubifragio del 12 agosto scorso. Il Governo e’ stato vicino ai calabresi fin dai momenti immediatamente successivi a quei fatti: l’atto di oggi e’ un passo necessario perche’ si possa tornare alla normalita’ e ripartire”.
Galletti sin dalle ore successive al nubifragio era giunto in Calabria per un sopralluogo nelle zone colpite e per una riunione operativa finalizzata a quantificare i danni. La richiesta dello stato di calamita’ era stata poi avanzata dalla Giunta regionale presieduta da Mario Oliverio. L’alluvione ha provocato danni a 650 persone, sia residenti che turisti, che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni e strutture ricettive, in particolare nei comuni di Rossano, Corigliano, Mirto Crosia e Cassano allo Ionio. La notizia dello stato di calamita’ e’ stata accolta in Calabria con grande entusiasmo. Il Governatore della Calabria ha sostenuto che la decisione del Governo “rappresenta un segnale chiaro ed incontrovertibile che indica anche il riconoscimento di un cambiamento di mentalita’ della nostra Regione rispetto alle emergenze e calamita’ naturali. Non piu’ piagnistei e commiserazione, ma la ferma volonta’ di reagire in prima persona, da protagonisti”. Per il sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti, “con questo provvedimento il Governo ha riconosciuto la situazione di grave criticita’ in cui ci siamo trovati. Ma questo e’ anche un motivo di speranza per la successiva e, auspichiamo, imminente fase di ricostruzione”. Da stamane a Rossano ruspe e mezzi meccanici sono entrati in azione per l’ampliamento e la messa in sicurezza degli alvei dei canali adiacenti al torrente Fellino la cui portata, in alcuni tratti all’interno di proprieta’ private, era stata ridotta a circa 40 centimetri.