Viagra rosa, sessuologa: è utile ma non è una pillola magica

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Via libera della Food and Drug Administration statunitense al flibanserin, noto anche come ‘viagra rosa’

“Utile, ma non è la pillola magica per la libido. E’ da prescrivere con intelligenza clinica, dopo avere valutato le cause del calo di desiderio della paziente”. Commenta così Alessandra Graziottin, direttore del centro di ginecologia San Raffaele Resnati di Milano, il via libera della Food and Drug Administration statunitense al flibanserin, noto anche come ‘viagra rosa’. “Sicuramente è un’ottima notizia perché si dispone di un’arma in più per aiutare alcune donne ma – sottolinea Graziottin all’Adnkronos Salute – questo farmaco è comunque un ballerino di terza fila nel trattamento del problema”. Restano infatti gli ormoni i veri alleati, insieme agli stili di vita sani, della longevità in salute delle donne, anche sul piano sessuale. “Il primo ‘ballerino’ – continua la sessuologa – è il testosterone. Le donne ne hanno il picco a 18 anni. A 50 anni ne hanno perso il 50% e, se si ha avuto un’asportazione dell’ovaio si arriva all’80% in meno”. In seconda fila “gli estrogeni che hanno, tra l’altro, un ruolo fondamentale nell’irrorazione dei vasi della vagina e nella lubrificazione”. Gli ormoni però, ricorda Graziottin, “negli Stati Uniti sono, a torto, malvisti”. Il via libera al ‘viagra rosa’ negli Usa, secondo l’esperta, è molto legato a questo aspetto. “A spingere molto per l’approvazione – sottolinea – c’è stato un forte movimento di opinione basato sulla richiesta di colmare un gap di genere, visto che gli uomini hanno a disposizione diversi farmaci efficaci e le donne nessuno. Insomma c’era una sorta di senso di colpa”, dice. Questa molecola inoltre “ha in qualche modo goduto del vantaggio di non essere un ormone e questo ha creato un’immagine di ‘purezza’ e innocuità che ha favorito l’approvazione”. In ogni caso, comunque “si tratta di una buona notizia per le donne che non possono usare gli ormoni perché hanno avuto un tumore al seno, per quelle che hanno avuto trombosi o hanno problemi di depressione”, aggiunge Graziottin, sottolineando però che “non si tratta di un farmaco magico che permette di intervenire indiscriminatamente nell’attuale epidemia di calo del desiderio”. I problemi possono essere tanti, dalle infiammazioni al dolore, dalla secchezza vaginale alle infezioni, dai problemi di coppia ai disturbi psicologici. “Ed è importantissimo fare una diagnosi accurata prima di usare questo farmaco. E’ un’opzione terapeutica che deve spingere i sessuologi ad essere ancora più rigorosi nella diagnosi”, conclude.

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