Baracca della Grande Guerra “restituita” dal ghiacciaio: eccezionali ritrovamenti storici al suo interno

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Come ci si aspettava, sarebbero numerosi i reperti storici recuperati nella baracca venuta alla luce dopo lo scioglimento di ghiaccio e neve in Trentino Alto Adige. La notizia, divulgata nelle scorse ore dal TGR del Trentino e ripresa dalle maggiori agenzie di stampa nazionali, aveva già stupito per la sua unicità: a 3.850 metri di altitudine, proprio sotto la vetta del Gran Zebrù nella zona di Solda, i ghiacci dell’Ortles, presso la Punta dei Re, si sono sciolti mostrando al mondo questo rifugio di legno, largo circa 4 metri e lungo almeno 10, costruito nel 1917 e utilizzato probabilmente da diverse decine di soldati durante la Prima Guerra Mondiale.

panoramica_baraccaLa presenza della baracca di legno era stata segnalata alla Sovrintendenza ai beni archeologici della provincia di Bolzano già da qualche tempo, da un’associazione locale che si occupa del reperimento di oggetti e strutture risalenti proprio al periodo bellico.

La notizia è sicuramente interessante da un punto di vista scientifico, e più in particolare climatico, dato che testimonia come cento anni fa i ghiacciai fossero più ristretti e quindi il clima fosse più caldo, nonostante negli ultimi decenni le temperature si siano alzate, con un conseguente restringimento dei ghiacciai stessi.

trasferimentoA seguito dei sopralluoghi degli archeologi, il ritrovamento del rifugio sta diventando anche molto interessante da un punto di vista storico. Al suo interno gli studiosi hanno ritrovato elmetti, munizioni e giornali dell’epoca, perfettamente conservati dal ghiaccio. E probabilmente le sorprese che la baracca riserva ancora agli archeologi non sono finite. Essendo emersa solo una parte della struttura, i lavori di reperimento e studio sono ancora in corso, nonostante le ovvie difficoltà ad operare in una simile situazione e ad una quota così alta. I problemi, inoltre, sono dati anche dalle fondamenta, a rischio di cedimento a causa della forte pressione del ghiaccio e anche dal suo continuo scioglimento.

Il rifugio in legno non è comunque la prima testimonianza risalente alla Grande Guerra rinvenuta sul Gran Zebrù, dato che per tutto il periodo bellico, quindi dal 1915 e il 1918, la zona si trovava in pieno fronte italo-austriaco, diventando quindi teatro di diverse battaglie che videro impegnati gli alpini italiani.