I ghiacciai e le variazioni climatiche

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Come ricostruire il passato per conoscere il futuro

Le regioni polari del nostro pianeta sono tra le aree geografiche più sensibili ai cambiamenti climatici e che meglio preservano le informazioni paleoclimatiche per la presenza dei ghiacciai di calotta, veri e propri registri naturali del clima. Anche i ghiacciai continentali, caratterizzanti le aree a latitudini minori sono molto suscettibili alle variazioni climatiche, tanto da subire variazioni anche più drastiche rispetto ai ghiacciai di calotta per via della stagionalità. Le oscillazioni del clima hanno sempre accompagnato la storia del nostro pianeta per tanti fattori: astronomici, geodinamici ed attualmente anche antropici. I ghiacciai hanno assorbito queste informazioni nel tempo, tant’è che i glaciologi ed i climatologi di tutto il mondo con team di esperti e strumenti giungono in queste aree per effettuare carotaggi.

Le glaciazioni
Le glaciazioni

Anche gli studi sui depositi morenici, sedimenti staccati dalle montagne per crioclastismo e trasportati dal ghiaccio in espansione durante una fase glaciale sono fonte di molteplici informazioni, tant’è che grazie ad essi in Europa come negli altri continenti sono state riconosciute le ultime grandi glaciazioni del pleistocene. In Europa prendono il nome di Gunz, Mindel, Riss, Würm, rispettivamente dalla più antica alla più recente. Sapendo infatti la quota fino alla quale si sono espansi i ghiacciai conosciamo l’entità della glaciazione, mentre misure isotopiche dell’ossigeno consentono di ricavare indirettamente le temperature. Queste misure correlate a quelle ottenute mediane altri proxy e metodi di datazione consentono di ricostruire il clima del passato. Comprendere le cause dei cambiamenti climatici passati é la base per prevedere quelli futuri, perciò é fondamentale indagare la storia del nostro pianeta.

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