Non solo iPhone: Apple vuole entrare nei salotti con la sua tv

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Apple si appresta a calare i suoi assi ad una nuova presentazione-evento, che con un copione ben collaudato ha preparato centellinando le anticipazioni

Apple vuole entrare nei salotti delle famiglie e lo farà passando dalla Tv. Con programmi ma anche con videogiochi. La casa californiana si appresta a calare i suoi assi ad una nuova presentazione-evento, che con un copione ben collaudato ha preparato centellinando le anticipazioni, e così favorendo l’autoalimentarsi delle attese. L’appuntamento è per domani alle 19 italiane, all’auditorium cittadino di San Francisco, e se la grandezza del contenitore riflettesse automaticamente la rilevanza del contenuto, allora le attese non dovrebbero andare deluse. Perché questa struttura – dove quasi 40 anni fa l’allora poco più che ventenne Steve Jobs presentò uno dei primi modelli di grande successo del gruppo, l’Apple II – è capace di ospitare fino a 7.000 persone. La stampa specialistica dà per scontata la presentazione di una versione aggiornata dell’iPhone, che senza attendere il lancio ufficiale è stata già etichettata come “iPhone 6S” e “iPhone 6S Plus” (per la versione con schermo più grande).

Lapresse / I-Images
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Da solo il melafonino assicura oltre il 60 per cento dal fatturato del gruppo. Si prevedono potenziamenti al processore, alla fotocamera (in ultra HD), ai suoi tempi di reazione e allo schermo touch, che dovrebbe anche includere la nuova tecnologia in grado di misurare le diverse intensità del tocco già presente sull’Apple Watch. Non è escluso che lo stesso dispositivo da polso, sul quale tuttora mancano cifre chiare sulle vendite, possa essere oggetto di qualche operazione di “update” o “upgrade” (certo un pochino di autonomia in più dell batteria non guasterebbe). Ma non è su questo nuovo segmento – che ha appena visto il gigante coreano Samsung rilanciare la sfida con il suo Gear 2 – che si concentrano le scommesse degli osservatori, né sul look del nuovo smartphone che non si prevede presenterà variazioni di sorta, come del resto solitamente capita con le versioni S. Ma in realtà il ruolo di protagonista dell’evento di fine estate dovrebbe spettare alla nuova Apple TV. Il piccolo dispositivo da collegare ad un apparecchio televisivo (recente), che consente di accedere a diversi contenuti multimediali. Lasciato quasi contemporaneamente all’iPhone, questo sistema ha avuto una carriera ben meno luminosa e vendite decisamente più moderate. Attualmente assicura solo il 5 per cento dei ricavi totali ed è diffuso soprattutto negli Usa, dove comuque meno di una famiglia su 5 (il 19%) lo possiede. Ma l’esplosione degli ultimi anni dei servizi di streaming video a pagamento di vario genere fanno pensare che Apple voglia rilanciarsi in forze sul segmento. Secondo diverse anticipazioni di stampa verrà innanzitutto ampliato la libreria di contenuti disponibili, in particolare con pieno accesso all’ormai smisurata piattaforma iTunes. A questo si accompagnerà un nuovo sistema di comandi vocali, chiamato “Siri”, e che potrebbe aiutare a superare le difficoltà che esistono a gestire i servizi di questo tipo tramite i telecomandi. Alcuni riferiscono che l’interfaccia di controllo sarà invece costituita da un nuovo touch pad-telecomando sviluppato specificatamente per il nuovo dispositivo, frutto di un lungo studio condotti dal produttore che lo ha portato a rimettere in discussione alcuni principi che precedentemente declamava. Apple infatti ha sempre criticato i telecomandi di apparecchi Tv e decoder affermando che erano eccessivamente complessi. Ma ora potrebbe creare a sua volta uno con molti pulsanti dovendo gestire una intera piattaforma che andrà anche oltre la semplice multimedialità. Perché un altro aspetto chiave della nuova Apple Tv è che dovrebbe anche inglobare funzionalità aggiuntive sui videogiochi. Se così fosse, un solo dispositivo sarebbe potenzialmente concorrenziale sia con i servizi di Tv a pagamento – via satellite, via internet o via cavo – sia con le consolle di videogame di Sony e Microsoft. Il tutto con l’obiettivo di mettersi al riparo da quel temuto indebolimento del fatturato che pure, complici i rallentamenti economici dei paesi emergenti, a cominciare dalla Cina, molti analisti vedono come un rischio. Perché con i mercati dei paesi avanzati vicini alla saturazione su smartphone e dispositivi mobili, buona parte delle speranze di crescita poggiavano sugli emergenti. Invece i segnali più recenti hanno dipinto una Cina che perde colpi. Eppure, consapevole di questi timori nelle ultime settimane l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha rassicurato sul fatto che esiste molto potenziale di vendite anche nei paesi avanzati. Perché come riconoscono gli stessi analisti i possessori di iPhone hanno una forte tendenza alla fidelizzazione ed è altamente probabile che i possessori di iPhone 4 o 5 finiscano per acquistare un 6S. Secondo la casa californiana meno di un possessore di “vecchi” iPhone su tre ha già acquistato un modello 6. Infine, non è escluso che il mega auditorium di San Francisco, faccia da cornice anche al lancio di una nuova versione ingrandita dell’Ipad, il dispositivo con cui la casa di Cupertino ha di fatto creato il nuovo segmento dei tablet. Una sopra di iPad “mega”, sono circolate ipotesi di una versione da 12,9 pollici, in pratica con uno schermo del diametro da 32,8 centimetri, che potrebbe avere una penna touch o forse una tastiera sganciabile.

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