Notte Europea dei Ricercatori: alla scoperta di tempo e materia

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Tra i protagonisti della Notte Europea dei Ricercatori 2015 il superacceleratore LHC (Large Hadron Collider) grazie a un collegamento con il Cern di Ginevra

Porte aperte ai cittadini venerdì 25 settembre nei laboratori e strutture dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), in occasione della decima edizione della Notte europea dei ricercatori.
Una notte bianca della scienza, importante occasione d’incontro tra studiosi e cittadini che possono confrontarsi in modo informale e divertente in piazze, teatri, vicoli e nei corridoi dei laboratori. Anche quest’anno decine le iniziative organizzate in tutta Italia dalle sezioni e dai laboratori nazionali dell’Infn, attraverso grandi progetti divulgativi – Sharper, Dreams, Tracks – finanziati dalla Commissione europea nell’ambito delle Marie Curie Actions, programma che mira ad accrescere l’attività scientifica dei ricercatori in Europa.
Tra i protagonisti della Notte europea 2015 il superacceleratore LHC (Large Hadron Collider) grazie a un collegamento con il Cern di Ginevra per una visita virtuale di CMS (Compact Muon Solenoid), uno degli esperimenti, grandi come cattedrali, che ha permesso ai fisici di LHC d’imbrigliare il bosone di Higgs, e con cui gli studiosi proveranno nei prossimi mesi ad andare oltre il cosiddetto Modello Standard della fisica delle particelle, per sbirciare ancora più a fondo nei segreti più intimi della materia. La visita virtuale, realizzata dalle sezioni di Padova e Bologna, è accompagnata nel capoluogo emiliano dal seminario/spettacolo sull’energia “Tutta la scienza minuto per minuto.
E sempre il Cern è il protagonista del docufilm “Particle Fever” – che sarà proiettato la sera del 25 nei laboratori di Frascati – che ripercorre attraverso il racconto diretto dei protagonisti, gli eventi che hanno portato alla costruzione di LHC e alla scoperta del bosone di Higgs, premiata con il Nobel in fisica nel 2013. Un’avventura in cui l’Italia, grazie all’Infn che coordina più della metà dei 1.500 studiosi italiani del Cern, ha avuto e continua ad avere un ruolo da protagonista.
Nei grandi acceleratori come LHC – spiega l’Infn – i fisici studiano l’universo provando a produrre particelle che esistevano agli albori del cosmo, un po’ come viaggiatori nel tempo. E proprio quella che è considerata, nell’immaginario collettivo, la macchina del tempo per antonomasia, la DeLorean del film “Ritorno al Futuro”, atterra in piazza Duomo a L’Aquila per la Notte dei ricercatori. Per l’occasione, i ricercatori dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn illustrano al pubblico quanto è concreta, dal punto di vista scientifico, la possibilità di viaggiare nel tempo e quanto siamo lontani dal 2015 immaginato, nel 1985, dal regista di Ritorno al Futuro Robert Zemeckis (per una panoramica completa degli eventi www.nottedeiricercatori.it).

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