Ricerca: lo smalto è nato dalla pelle e poi ha “colonizzato” i denti

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Composto quasi interamente da fosfato di calcio, nell’uomo e nei vertebrati terrestri lo smalto si trova solo sui denti, ma alcuni pesci, come gli squali, hanno anche dei ‘dentini’ cutanei sulla superficie esterna del corpo, simili a delle squame

Bianco e luccicante rende i denti un elemento di bellezza. Ma in realta’ lo smalto dei denti, il materiale piu’ duro prodotto dal corpo, ha avuto origine sulla pelle, e solo molto piu’ tardi ha ‘colonizzato’ i denti. A svelarne per la prima volta l’origine evolutiva i ricercatori delle universita’ di Uppsala e Pechino, in uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Combinando dati paleontologici e genetici, gli studiosi coordinati da Tatjana Haitina, dell’universita’ di Uppsala, hanno scoperto che lo smalto dentale e’ nato come ‘modifica’ di cellule della pelle. Composto quasi interamente da fosfato di calcio, nell’uomo e nei vertebrati terrestri si trova solo sui denti, ma alcuni pesci, come gli squali, hanno anche dei ‘dentini’ cutanei sulla superficie esterna del corpo, simili a delle squame. In molti fossili di ossa di pesci e alcuni pesci arcaici ancora viventi, come l’aguglia del Nord America, le squame sono coperte da un tessuto simile allo smalto, chiamato ganoine. Analizzando il genoma dell’aguglia, i ricercatori hanno visto che contiene i geni di due delle tre proteine base dello smalto, presenti anche sulla pelle, suggerendo cosi’ l’idea che il ganoine sia una forma di smalto. Per capire invece se lo smalto abbia avuto origine nella bocca, la pelle o entrambi allo stesso tempo, la riposta e’ arrivata dai fossili di due pesci, uno trovato in Cina e l’altro in Svezia, entrambi vecchi piu’ di 400 milioni di anni. Su quello ‘cinese’ sono stati trovati squame e dentini della faccia coperti di smalto, ma niente smalto sui denti, mentre sul fossile ‘svedese’ solo le squame avevano smalto. ”Questi fossili appartengono ai primi pesci con ossa. Pensiamo quindi che lo smalto abbia avuto origine dalla pelle, dove si trova il ganoine, e poi sia arrivato sui denti molto piu’ tardi”, spiega Per Ahlberg, dell’universita’ di Uppsala.

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