Scienza: nuova tecnica rileva danni al cervello provocati dall’ipertensione

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La scienza svela come l’alta pressione sanguigna crea danni al cervello

Grazie a un’innovativa tecnica di imaging, esperti italiani hanno scoperto che alcune persone con pressione sanguigna alta subiscono danni alle vie nervose che collegano le diverse parti del cervello. Lo studio è stato presentato all’American Heart Association’s 2015 High Blood Pressure Conference di Washington. Un lavoro importante (e finanziato dal ministero della Salute italiano), dato che l’area in cui si verifica il problema è legata a diverse abilità cognitive, dal processo decisionale alla capacità di regolare le emozioni. “Abbiamo già a disposizione strumenti per indagare i danni che l’ipertensione può causare a reni, occhi e cuore. Volevamo trovare un modo studiare il cervello, per predire fra l’altro lo sviluppo di demenza associata a malattie vascolari”, spiega Daniela Carnevale, autrice senior del lavoro e assistente professore alla Sapienza Università di Roma, con sede all’Istituto Neuromed. Finora la ricerca si era concentrata a livello della materia grigia, mentre Carnevale si è focalizzata sulla materia bianca del cervello, che può aiutare a capire se la pressione alta sta avendo un effetto anche prima che si manifesti.

CERVELLO COLORATO - CopiaPer farlo è stata utilizzata la risonanza magnetica con tensore di diffusione (Dti), che può valutare e confrontare le proprietà strutturali e funzionali dei principali collegamenti tra le diverse regioni del cervello. Quindici partecipanti alla ricerca erano in cura per ipertensione da moderata a grave, mentre altri 15 erano sani. Tutti sono stati sottoposti a una valutazione cognitiva. L’imaging cerebrale ha rilevato che, mentre nessuno dei partecipanti aveva mostrato anomalie dalla risonanza magnetica standard, la versione più avanzata ha messo in evidenza che chi ha pressione alta ha danni alle fibre cerebrali che influenzano le funzioni non verbali; alle fibre nervose che influenzano il funzionamento esecutivo e la regolazione emotiva; alle fibre del sistema limbico, coinvolte nei compiti che richiedono attenzione.

24 - cervello umanoI ricercatori hanno anche scoperto che gli ipertesi ottengono risultati significativamente peggiori su due differenti valutazioni delle funzioni cognitive e della memoria. Tuttavia, non sono emerse differenze nei test di valutazione della funzione verbale o nella capacità di svolgere le attività quotidiane. La Dti, chiamata anche trattografia, non viene eseguita nella pratica medica di routine, ma i ricercatori suggeriscono che i medici dovrebbero iniziare a prenderla in considerazione per valutare i potenziali danni al cervello dei pazienti in cura per ipertensione.

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