Stop all’uccisione di marmotte: il Tar accoglie il ricorso della Lav

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Accolto il ricorso presentato dalla Lav che annuncia nuove azioni legali contro l’Amministrazione provinciale che aveva dato il via libera ai cacciatori di uccidere le marmotte perchè, a detta loro, responsabili di danni alle coltivazioni

Stop all’uccisione delle marmotte. Il Tar di Bolzano ha accolto il ricorso Lav e sospeso il provvedimento provinciale che dall’8 settembre aveva dato mano libera ai cacciatori, allo scopo di uccidere 958 marmotte ritenute colpevoli di produrre danni all’ambiente e alle coltivazioni. Gli animali erano stati accusati di “mettere a rischio la stabilità dei rifugi e delle stalle, dei supporti di linee a cavo e delle opere per la stabilizzazione dei pendii. “Danni – secondo la Lav – denunciati dalla Provincia senza alcun concreto supporto documentale e soprattutto senza aver verificato alcuna misura alternativa che favorisse l’allontanamento degli animali, arrivando persino ad affermare che la traslocazione delle marmotte ingenera elevato stress negli animali, per cui era meglio ammazzarli”.

“Siamo molto felici per il pronunciamento del Tar – commenta soddisfatto Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav – grazie al quale le marmotte non corrono più alcun pericolo di essere uccise dai fucili dei cacciatori. Grazie al certosino lavoro dell’avvocato De Pascalis siamo riusciti a fermare un’azione insensata che avrebbe causato inutili sofferenze”. Per alcuni giorni i cacciatori hanno potuto sparare alle marmotte e “certamente ne avranno uccise alcune – prosegue Vitturi – quindi annunciamo fin d’ora che chiederemo conto all’Amministrazione provinciale di questa gestione della fauna selvatica più propensa allo sterminio di ogni forma di vita, che alla tutela e all’incremento del patrimonio faunistico. Il nostro ufficio legale – avverte – è al lavoro per valutare le responsabilità di ogni morte ingiustamente causata”.

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