Vaccino antinfluenzale per i “gemelli spaziali” della Nasa

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Importante esperimento sui gemelli “spaziali”: servirà a capire come cambia il sistema immunitario in orbita

Tempo di vaccino antinfluenzale per i ‘gemelli spaziali’ della Nasa: l’astronauta Scott Kelly se lo e’ gia’ somministrato da solo a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) dove rimarra’ per un anno, mentre il fratello Mark, rimasto a Terra, sara’ vaccinato nei prossimi giorni. Entrambi verranno sottoposti ad una serie di esami del sangue per capire se i loro sistemi immunitari reagiscono allo stesso modo. I risultati aiuteranno gli esperti della Nasa a migliorare la salute degli astronauti in orbita, ma non solo: potranno anche rivelare preziose informazioni per la lotta alle malattie autoimmunitarie che colpiscono i ‘terrestri’, come il diabete e l’artrite.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

La Stazione spaziale e’ un laboratorio perfetto per questo genere di studi. In orbita, infatti, gli astronauti sperimentano sulla propria pelle tutta una serie di fattori (come la microgravita’, l’alimentazione alterata e lo stress) che influiscono pesantemente sul corpo umano. Alcuni meccanismi di difesa del sistema immunitario si indeboliscono, aumentando il rischio di infezioni, mentre altri diventano incontrollabili, aumentando il rischio di allergie e ipersensibilita’. Capire esattamente quali sono le alterazioni che si verificano nello spazio permettera’ di sviluppare nuove strategie preventive e terapeutiche per garantire la salute degli astronauti in volo, proteggendoli anche da eventuali infezioni portate dai nuovi membri dell’equipaggio in arrivo dalla Terra. La ricerca, condotta dagli esperti dell’Universita’ di Stanford, potra’ aiutare anche la comprensione dei normali meccanismi che regolano il funzionamento delle difese immunitarie sulla Terra, aprendo cosi’ la strada a nuove terapie contro le malattie autoimmunitarie.

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