Alla vigilia della Cop 21 facciamo il punto su quali sono i suoi obiettivi

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Dalla conferenza di Parigi dovrebbe scaturire l’adozione di un accordo universale teso alla decarbonizzazione e in grado di far fronte ai cambiamenti climatici

La Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, che avrà inizio oggi a Parigi, e proseguirà fino all’11 dicembre, sarà uno dei più grandi vertici internazionali del 2015 e tra i più importanti degli ultimi anni. L’obiettivo è dei più difficili da raggiungere: limitare il cambiamento climatico che minaccia il nostro Pianeta. Dalla conferenza dovrebbe scaturire l’adozione di un accordo universale teso alla decarbonizzazione e in grado di far fronte ai cambiamenti climatici, sempre più concreti e con effetti devastanti e spesso letali. Sono 196 i firmatari della cosiddetta Cop 21, di cui 196 Stati di tutto il mondo, più l’Unione Europea, i cui leader di riuniranno nell’area aeroportuale di Le Bourget. Alla Francia, padrona di casa, spetta la responsabilità di mediare e favorir i dibattiti tra i paesi e assicurare un funzionamento trasparente e inclusivo del processo di negoziato per favorire l’adozione di un accordo.

A funestare l’evento, i tragici fatti accaduti a Parigi. E proprio per questo, l’incontro che vedrà la partecipazione dei maggiori leader mondiali sarà blindato, con controlli a tappeto e indiscriminati su tutto il territorio francese. Ma i partecipanti sono determinati e molti hanno già chiesto la chiusura di un accordo (attraverso una nuova formula diversa da Kyoto e soprattutto da Copenaghen, che fu un fallimento) di gestione efficace degli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 che i singoli Paesi prendono, con il necessario trasferimento di tecnologie dai Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo assicurato da un fondo già prestabilito.

L’obiettivo primario, per raggiungere tutti gli altri, è quello di mantenere il riscaldamento climatico sotto la soglia dei 2°C rispetto all’era preindustriale, quindi prima della metà del 1800. Il futuro accordo internazionale dovrà dunque decidere quali sono le misure necessarie per abbassare le emissioni di gas serra, e inoltre anche come far adattare le società ai cambiamenti climatici già esistenti. Un altro importante risultato che la COP di Parigi dovrà ottenere è la mobilitazione di 100 miliardi di dollari per anno (circa 78 miliardi di euro) da parte degli Stati, delle organizzazioni internazionali e del settore privato a cominciare dal 2020.

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