”Il governo si è attivato con forza richiamando al massimo senso di responsabilità istituzionale tutte le autorità locali nei confronti dei cittadini”
”La situazione è drammatica nella città di Messina, dove da ormai 10 giorni manca l’acqua. Il governo la giudica inaccettabile”. A rilasciare questa dichiarazione è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi, per la firma di accordi di programma con le Regioni per la lotta al dissesto del suolo. ”Il governo – ha precisato De Vincenti – si è attivato con forza richiamando al massimo senso di responsabilità istituzionale tutte le autorità locali nei confronti dei cittadini”, sostenendo, inoltre, che ”è ora di cambiare musica sulla gestione del servizio idrico” ponendo così l’attenzione sul fatto che tra le cause della situazione creatasi nella città siciliana, ci sono soprattutto le ”forme arretrate di gestione del servizio idrico” che ”rispondono a una scala troppo limitata. Oggi serve una logica industriale”.
E nelle ultime ore è stato attivato il bypass dell’Alcantara che, come ha spiegato il sottosegretario, “consente in questo momento una portata d’acqua pari a un terzo del normale” per la città di Messina. E, promette, “si arriverà nei prossimi 3 giorni al 50%”. “Stiamo spingendo al massimo per rimettere in sicurezza l’acquedotto di Fiumefreddo”, ha aggiunto ricordando che il “governo è intervenuto con molta energia, in particolare nella giornata di ieri. Ma è solo l’ultimo segnale di quanto sia importante e urgente affrontare i rischi idrogeologici“.
L’acqua, come ha dichiarato poi il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ”è un bene comune essenziale. Anche al Sud ci sono casi positivi e problemi da risolvere. Ahimè Messina è un caso eclatante in negativo”. “Nella programmazione agricola 2014-2020 tra i quattro grandi progetti condivisi con le Regioni c’è il sistema irriguo. Che è una infrastrutturazione strategica”. L’acqua, ha precisato infine il ministro, ”è uno dei quattro assi della programmazione agricola in Italia”.