Il terremoto del 1908 fu in grado di provocare un’immensa frana sottomarina che generò uno tsunami di grandi dimensioni, con onde alte più di dieci metri
Il 28 Dicembre 1908 si verificò una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 7.2. L’evento, che si produsse nello Stretto di Messina alle ore 05.50.27, ebbe il suo epicentro ad una distanza di 5,8 chilometri a NE di Reggio Calabria e 11,56 chilometri a SE di Messina. L’ipocentro fu stimato ad una profondità di circa 20 chilometri. Molto superficiale per un evento così potente. Infatti, le onde sismiche prodotte dal terremoto causarono immensi danni alle strutture e infrastrutture delle due città capoluogo più vicine all’epicentro. La scossa fu in grado di provocare un’immensa frana sottomarina che generò uno tsunami di grandi dimensioni, con onde alte più di dieci metri, sulle coste affacciate allo Stretto di Messina. L’intensità raggiunta dal terremoto fu valutata intorno agli XI° della Scala Mercalli.

Messina fu la città più danneggiata, con circa il 90% degli edifici completamente distrutti e gravi perdite in termini di vite umane. Su 140.000 abitanti ne morirono 80.000. Reggio Calabria fu seconda città a pagare il prezzo più alto, con danni ingentissimi e la morte di 15.000 persone su una popolazione totale di 45.000 abitanti. Altre 25.000 vittime, circa, si riscontrarono in molti comuni vicini all’epicentro, sia in Sicilia che nella Calabria meridionale.
Questo funesto evento non solo detiene il tristissimo record di catastrofe naturale più devastante (soprattutto in termini di vittime) d’Italia, ma dell’intero continente europeo. Infatti, mai a memoria d’uomo, un evento naturale si è abbattuto sull’Europa generando così tante vittime.
Solo il violentissimo terremoto di Lisbona, magnitudo 8.5, avvenuto il 1° Novembre 1755, si rivelò essere paragonabile al disastro del 1908. Anche se i danni nella capitale portoghese furono molto estesi, soprattutto conseguenti allo tsunami che devastò le coste, il numero delle vittime non è certo. Secondo alcune stime, però, potrebbero aggirarsi intorno alle 100.000 unità.
Non sono solo i terremoti da prendere in considerazione quando si parla di catastrofi naturali, tuttavia, le vittime causate da alluvioni, frane, tornado, freddo glaciale, caldo soffocante, eruzioni vulcaniche, difficilmente causano, in suolo europeo, così tante vittime come i terremoti. E purtroppo, il territorio italiano detiene anche il record di Paese più soggetto ad eventi tellurici, per frequenza, intensità (MCS), danni al patrimonio storico-artistico e culturale e per numero di vittime.