7 dicembre, Sant’ Ambrogio: oggi si celebra il Santo Patrono di Milano

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Aurelio Ambrogio, conosciuto come Sant’Ambrogio, appartenente ad una ricca ed importante famiglia romana, nacque nel 339 a Treviri, dove suo padre era un insigne personaggio pubblico, prefetto del pretorio per le Gallie.  La morte prematura del capofamiglia ( Ambrogio aveva solo 6 anni quando il padre morì) spinse sua madre, appartenente alla Gens Aurelia, che possedeva vasti appezzamenti in Sicilia e nel Nord Africa, a spostarsi a Roma con i suoi tre figli: Marcellina, che si consacrò a Dio, prendendo il velo delle Vergini; Satiro che, per un certo tempo, ricoprì un’alta carica statale, morendo nel 378 e Ambrogio.

AMBROGIO 1Per quanto riguarda il suo aspetto fisico, il mosaico di San Vittore in Ciel d’Oro ce lo mostra piccolo e gracile, coi capelli scuri e un po’ ricci, barba e baffi ed una leggera asimmetria nel volto, con un occhio leggermente più basso e chiuso dell’altro. L’analisi del suo scheletro, oltretutto, ha rivelato che era alto circa 1,63 metri e pare che soffrisse di una grave forma di artrite cronica della colonna vertebrale. Forse la malattia lo colpì in giovane età in quanto, già nel 378, in occasione del discorso funebre per la morte del fratello Satiro, Ambrogio fece riferimento ad una grave malattia che l’aveva colpito e “disgraziatamente” non l’aveva ucciso per risparmiargli lo strazio della morte dell’inseparabile Satiro. Sappiamo che Ambrogio era un lavoratore instancabile, che dettava anche molte lettere e prediche ai suoi segretari e stenografi, non risparmiandosi mai nonostante la sua terribile infermità. Ambrogio a Roma frequentò la scuola e ricevette l’istruzione cristiana come catecumeno. Per la prontezza d’ingegno, per il suo metodo di studio e di lavoro, percorse rapidamente il “cursus honorum”, ossia i grandi gradi degli uffici pubblici… erano tempi storici molto particolari, tempi in cu l’imperatore Giuliano l’Apostata tentò di ripristinare l’antica religione romana, rinnovandola nelle sue strutture morali e ascetiche.

AMBROGIONel 365 Ambrogio iniziò la carriera di avvocato a Sirmio, ora Mitrovica, Jugoslavia, importante città romana, noto punto d’incontro tra Occidente e Oriente, collegata a Milano e a Roma attraverso Aquileia. Il futuro Santo aveva tutto: una carriera di successo come avvocato, un posto importante come governatore di Milano, l’approvazione e l’amicizia dell’imperatore. Intorno al 374, il vescovo di Milano morì e le eresie minacciavano di distruggere la chiesa. Il vescovo appena deceduto, infatti, sosteneva l’Eresia Ariana contro la divinità di Cristo per cui si pose un dubbio: chi avrebbe dovuto prendere il suo posto, un ariano o un cattolico? La questione creava disordini pubblici ma Ambrogio, in qualità di governatore, cercò di sedarli con un discorso a favore della pace, pregando il popolo di fare la sua scelta senza combattere, con moderazione. Ma, proprio mentre stava parlando, la folla iniziò ad acclamare: “Ambrogio Vescovo”. Fu allora che, col convincimento dei vescovi vicini e dell’imperatore, venne convinto ad accettare questa chiamata, come espressione della volontà di Dio… così Ambrogio fu battezzato, ordinato diacono, poi prete, poi vescovo, il tutto in una sola settimana. Diede i suoi beni ai poveri, studiò le Sacre Scritture e la teologia sotto la guida di San Simpliciano, lottando strenuamente contro gli Ariani presenti nella Chiesa,nel Senato e perfino nella famiglia dell’imperatore.

AMBROGIO 2Quando l’imperatore morì, l’imperatrice Giustina, seguace dell’Arianesimo, divenne reggente al posto dl figlio di 4 anni. Un ex soldato romano, Massimo, capì che la morte dell’imperatore avrebbe indebolito l’impero al punto di permettere al suo esercito di poterlo conquistare. Allora Giustina pregò Ambrogio di negoziare con lui. Il futuro Santo accettò, portando a termine la sua missione diplomatica. Giustina allora dimostrò la gratitudine verso Ambrogio, chiedendogli di consegnare la sua chiesa agli Ariani ma lui rispose che non avrebbe mai abbandonato il tempio di Dio. Giustina allora persuase il figlio a dettare una legge che legalizzasse gli Ariani, proibendo ai cattolici di opporsi agli Ariani, pena la morte. La Domenica delle Palme Ambrogio predicò contro la rinuncia al Cattolicesimo. La comunità cattolica, temendo per la propria vita, si barricò nella basilica con il proprio pastore. Le truppe imperiali circondarono la basilica, nel tentativo di farli morire di fame e Ambrogio, nel tentativo di calmare la gente spaventata, insegnò loro a cantare gli inni che aveva composto. La musica di lode e di preghiera filtrò attraverso le pareti della basilica e nel cuori dei soldati, così l’assedio ebbe fine. Ambrogio influì anche sulla politica religiosa di Teodosio I. Nel 380, con l’editto di Tessalonica, il Cristianesimo fu proclamato religione di Stato. Il Grande Ambrogio, Dottore della Chiesa, morì nel 397 e la sua memoria è celebrata il 7 dicembre, data della sua ordinazione.

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