In queste ore si sta parlando molto della tanto attesa svolta invernale con gelo e neve, la quale dovrebbe finalmente respingere definitivamente l’anticiclone nordafricano che questi ultimi giorni ha regalato temperature da record fuori stagione in gran parte dell’Italia centromeridionale.
Invece, il 12 Gennaio 1709, precisamente 307 anni fa, in Francia cominciava un lungo periodo di gelo siberiano che avrebbe portato enormi sofferenze in tutto il Continente Europeo.
A Parigi si registrarono temperature glaciali, fino a -23°C in centro e -26°C nei sobborghi della capitale francese. Almeno per 10 giorni non si superarono massime di -10°C, ma l’ondata di freddo durò molto più a lungo, all’incirca fino alla metà di Marzo. Nel solo stato francese la conta dei danni fu enorme. La costa atlantica e la Senna si congelarono. Le piante non poterono sopportare temperature così rigide, quindi molte coltivazioni andarono perdute. Tutti i contadini, all’epoca, vivevano solo di quello che potevano raccogliere dalla terra, perciò era chiaro che molti non avrebbero superato l’inverno, indeboliti dalla fame e infine stroncati dal gelo. Quando le temperature tornarono alla normalità si contarono almeno 24.000 morti nella sola Parigi.
In verità neanche l‘Italia fu risparmiata da questa poderosa ondata di gelo siberiano. Si racconta che a Roma, in soli 18 giorni, nevicò almeno 13 volte e che la neve superò il metro e mezzo in tutta la Pianura Padana. Alcune cronache dell’epoca fanno riferimento alla glaciazione completa del Lago di Garda, altre fanno riferimento alla glaciazione della laguna di Venezia. Insomma, un evento eccezionale!
Gli scienziati ricordano il periodo compreso dal 1300 alla meta dell’Ottocento come “Piccola era glaciale”. Inoltre, il 1709 è compreso nel minimo di Maunder (1645-1715), durante il quale, secondo una parte della comunità scientifica, il clima fu particolarmente rigido per via dell’assenza di macchie solari sulla nostra stella.