6 gennaio, Epifania: proverbi più noti e curiosità sulla Befana

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Tanti sono i proverbi legati all’Epifania: uno toscano recita: “Befania, tutte le feste manda via, e Santa Maria, tutte le ravvia”, mentre a Venezia si dice: “La note de l’Epifania tute le bestie parla”. Due detti romagnoli dicono, rispettivamente: “La note dla Pasqueta e’scor e’ ciù e la zveta” (la notte dell’Epifania parlano il chiù e la civetta) e “Per la Pasqueta, Carnvèl a bacheta” (Per l’Epifania Carnevale a tutto spiano). Il proverbio più noto di tutti, però, resta “l’Epifania tutte le feste di porta via” anche nella sua variante “L’Epifania tutte le feste le porta via, poi arriva San Benedetto che ne riporta un bel sacchetto”.

BEFANA PROVERBI 1Una simpatica filastrocca che si tramanda da generazioni e che sicuramente ricordate è: “La befana vien di notte /con le scarpe tutte rotte/ con le toppe alla sottana/ Viva, viva la Befana”. La filastrocca sottolinea l’aspetto cencioso e quasi ripugnante che la magica vecchina presenta. A differenza di Babbo Natale che, pur nella sua età avanzata, gode di un’immagine impeccabile e gradevole, la Befana non fa mistero della sua apparenza decrepita che incute timore e ribrezzo, soprattutto ai più piccoli. La sua bruttezza avrebbe una funzione apotropaica: racchiuso nella forma della vecchietta trasandata vi è tutto il negativo dell’anno appena trascorso, incapsulato in una figura sacrificale, la “vecia” che viene bruciata e che, tuttavia, si riscatta, portando doni ai bimbi buoni, in una sorta di singolare equilibrio tra bene e male.

BEFANA 4 Nel suo personaggio convivono elementi positivi e negativi anche se, complessivamente, prevale l’azione benevola e generosa della consegna dei doni. Al contrario di Babbo Natale, che è scapolo, alla Befana vengono affibbiati, dalla tradizione popolare delle varie regioni, diversi mariti. Nel basso Veneto, dove la Befana viene chiamata semplicemente “Vecia”, si dice che suo marito sia il Barabau o il Vecion, una sorta di spauracchio per i bambini disobbedienti; nel Ferrarese si diceva che il consorte della Befana fosse Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, festeggiato il 17 gennaio, 10 giorni dopo l’Epifania. In Toscana, invece, la vecchietta fa coppia fissa con il Carnevale, considerato suo legittimo sposo. Una poesia popolare toscana, in proposito recita: “La Befana s’è risolta di voler pigliare marito. Carnevale è lì ammanito che la vuole viva o morta”…una conferma della natura completamente profana della Befana che non può non essere la moglie del Carnevale, re di vizi e follie.

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