La Sardegna al centro del futuro dell’astrofisica nazionale e internazionale. La regione, grazie a infrastrutture già presenti e eccellenti competenze sviluppate nel tempo, si candida a diventare uno dei pilastri della ricerca sulla cosiddetta ‘spazzatura spaziale’, dei detriti che si trovano sparsi attorno alla Terra. E’ stato questo uno degli argomenti affrontati in un incontro nella sala Giunta di viale Trento fra il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, il presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), Nicolò D’Amico, il presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), Giacomo Cao, e un gruppo di studiosi ed esperti. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i possibili sviluppi di un settore, come quello dell’astrofisica, che ha già una storia importante in Sardegna e su cui la Giunta punta anche all’interno della Smart Specialization Strategy, la strategia di specializzazione intelligente inserita come elemento di punta nella nuova programmazione del Fesr 2014-2020. Regione e Asi stanno definendo un protocollo d’intesa quadro per definire i numerosi ambiti nei quali sviluppare la collaborazione tra le due istituzioni. “L’aerospazio è uno dei settori in cui crediamo fortemente – ha ribadito il vicepresidente Paci -. Ora, grazie anche ai finanziamenti messi in campo dall’Europa per questo settore, vogliamo dare un passo avanti, trasformando la ricerca di base in opportunità di lavoro, ricchezza e crescita sociale per la nostra regione“.