Allerta mari e venti: intensa libecciata e impetuose mareggiate nel mar Ligure e Tirreno

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La discesa verso l’Europa di uno dei “lobi” principali del vortice polare, ora attestato con il proprio centro di massa poco a nord-est delle coste scozzesi, con un vasto nocciolo di aria gelida artica marittima pronto a fiondarsi sul vecchio continente, come previsto sta determinando un brusco infittimento del “gradiente barico orizzontale” e del “gradiente termico verticale” fra le Isole Britanniche e l’Europa centro-occidentale. Già in queste ore, come messo in evidenza dall’analisi sinottica sull’area euro-atlantica, l’isolamento, a ridosso delle coste scozzesi di una profonda depressione extratropicale, facente capo al “lobo europeo” del vortice polare, con un minimo barico al suolo sui 968 hpa, sta causando un ulteriore inspessimento del “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna, la Francia e il bacino centro-occidentale del Mediterraneo. L’approfondimento e la conseguente estensione verso latitudini più meridionali di questa vasta e profonda circolazione depressionaria causerà anche una marcata erosione del bordo più settentrionale del promontorio anticiclonico sub-tropicale posizionato da giorni sul vicino Atlantico portoghese. L’anticiclone dinamico, causa la compressione del “gradiente barico orizzontale”, sarà costretto a ritirarsi in direzione dell’entroterra marocchino e algerino, posizionando i propri massimi di oltre 1030 hpa proprio sull’entroterra desertico del Marocco.

eur1Ciò determinerà, a partire dalle prossime ore, un consistente inasprimento del “gradiente barico orizzontale” fra le Isole Britanniche, la Francia e il Mediterraneo centro-occidentale, con una notevole differenza di pressione fra la Francia, le Alpi e le coste nord africane. Il forte “gradiente barico orizzontale” che si verrà a costruire nel corso delle prossime ore agevolerà l’innesco di una impetuosa ventilazione da O-SO e SO, che da Gibilterra e dal mare di Alboran, attraverso il mare di Corsica e il mar di Sardegna, si propagherà a tutto il mar Ligure e al medio-alto Tirreno, fino alle coste di Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Basilicata tirrenica, tramite un intenso libeccio che dal mar delle Baleari risalirà il mar Ligure, sollevando un imponente moto ondoso, con onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 4.0-5.0 metri di altezza.

wind10m_H_web_22I venti più forti nel corso della mattinata dovrebbero sferzare dapprima la Corsica, con raffiche da O-SO molto forti capaci di toccare i 120-130 km/h a Capo Corso, per propagarsi alle coste del genovesato e dello spezzino, con l’irrompere di una intensa ventilazione da SO che spirerà con raffiche capaci di superare la soglia dei 70-80 km/h. Parte dell’impetuoso flusso libecciale, una volta penetrato sul mar Ligure, tenderà ad estendersi fino all’isola di Gorgona e alle coste della Toscana, fra carrarese e livornese, dove nel corso della mattinata subentreranno forti burrasche da SO e O-SO che raggiungeranno forza 8 Beaufort. In particolare tra livornese, pistoiese, massese, pisano e senese il libeccio, molto forte a raffiche, oltrepasserà la soglia d’attenzione, con picchi davvero molto elevati, di oltre 80-90 km/h nei punti più esposti della fascia costiera.

333wind10m_H_web_27Ma raffiche molto forti, in grado di lambire picchi estremi fino a 90-100 km/h ed oltre nella fase clou, si potranno misurare anche lungo l’Arcipelago Toscano. In alcune isole, come la Gorgona o la Capraia, nelle prime ore del mattino la compressione del “gradiente barico orizzontale” fra le Alpi e le coste nord-africane rischia di accelerare ulteriormente il flusso libecciale proveniente dalla Corsica, creando delle brevi ma intense bufere di vento, prevalentemente da O-SO, con raffiche molto forti, che potranno raggiungere punte di oltre 110-120 km/h. Durante la mattinata le burrasche, prevalentemente da SO e O-SO, dalla Sardegna, “canalizzandosi” all’interno delle Bocche di Bonifacio con forti burrasche da O-SO che raggiungeranno picchi fino a forza 9 Beaufort all’interno del Canale, si propagheranno alle coste del Lazio, della Campania, fino all’area del Golfo di Policastro e ai litorali del cosentino tirrenico, dove l’impetuosa ventilazione da O-SO supererà la soglia d’attenzione, raggiungendo picchi davvero elevati, fino a 70-80 km/h, nei punti maggiormente aperti della fascia costiera, tra il litorale romano e le coste del salernitano.

0913Parte di questi intensi venti di libeccio, dopo aver sferzato le coste di Toscana, Lazio e Campania si propagheranno verso l’entroterra scavalcando molto velocemente il crinale dell’Appennino e scivolando sotto furiose raffiche di “garbino” lungo le coste adriatiche (versante sottovento), tra Marche, Abruzzo e Molise, con picchi capaci di superare la soglia degli 80-90 km/h, localmente anche più di 100 km/h, lungo l’uscita delle principali vallate appenniniche marchigiane. Qui l’effetto del vento di caduta dai crinali dell’Appennino Toscano, Umbro, Marchigiano, Abruzzese e Molisano farà acquistare ulteriore velocità alla massa d’aria che raggiungerà le sottostanti vallate e le coste dell’Adriatico tramite impetuose e turbolenti folate che potranno risultare, a tratti, anche molto forti, lì dove l’orografia determina locali effetti di “amplificazione”. Specialmente tra il pesarese, il fermano e l’anconetano, dove i venti di caduta nel corso della serata potrebbero divenire molto intensi, con raffiche particolarmente impetuose capaci di lambire picchi di oltre 80-90 km/h.

0813Il “garbino” sulle coste del medio-alto Adriatico soffierà in modo molto forte nella serata di domani, con forti raffiche di caduta che batteranno in modo particolare le coste di Romagna e Marche, dal riminese fino all’anconetano. Oltre ai forti venti bisognerà fare attenzione anche alle mareggiate che colpiranno soprattutto le coste della Liguria e quelle tirreniche. La presenza di un “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento) molto ampio, che dal tratto di mare antistante le Baleari si estende fino al mar Ligure, favorirà lo sviluppo di un moto ondoso molto consistente su tutti i bacini che circondano l’Italia. In particolare fra il mare di Corsica, mare di Sardegna, il mar Ligure ed il Tirreno, direttamente esposti alle burrasche da O-SO e Ovest. Le forti burrasche da SO e O-SO che spazzeranno il mare di Corsica e il mare di Sardegna, con venti davvero molto forti in mare aperto solleveranno un imponente moto ondoso, con ondate di “mare vivo” veramente alte, fino a più di 5.0 metri, ma con “Run-Up” che davanti le coste della Corsica occidentale e settentrionale potranno superare pure i 6.0 metri.

Parte di queste grosse onde di “mare vivo” create dalle forti burrasche di ponente e libeccio, attive fra il mare di Alboran e le Baleari, nel corso della giornata di lunedì si propagheranno al mar Ligure e a parte dell’alto Tirreno, dirigendosi verso le coste del genovesato, dello spezzino, del livornese, pisano e del massese, dove andranno a rompersi con grande impeto, creando spettacolari mareggiate da SO e O-SO che rischiano di arrecare anche dei danni nei tratti esposti all’erosione costiera. In particolare il tratto di costa che va da Vada fino a Rapallo rischia di essere quello maggiormente colpito dalla mareggiata (quasi frontale), dove arriveranno i “Run-Up”, con picchi di oltre 5.0-6.0 metri. Dal pomeriggio forti risacche e mareggiate da SO interesseranno pure il resto delle coste tirreniche dove i forti venti da O-SO genereranno importanti onde di “mare vivo” che potranno raggiungere i 3.0-4.0 metri di altezza nel tratto di mare antistante le coste della Campania e del Lazio.

Queste ondate entreranno come onde lunghe anche all’interno del Golfo di Napoli, creando notevoli difficoltà ai collegamenti marittimi con le isole minori. Le ondate, piuttosto alte, si dirigeranno verso i litorali della bassa Toscana, del Lazio e della Campania, attivando su questi mareggiate di debole e moderata intensità che potranno arrecare anche dei danni nei tratti soggetti al fenomeno dell’erosione. Queste mareggiate si prolungheranno fino alla giornata di domani, con una consistente onda lunga da O-SO e Ovest di scaduta, sui 3.0 metri, che investirà soprattutto le coste del Lazio, quelle della Campania e della Basilicata e Calabria tirrenica.

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