Forti venti di ponente e maestrale in sfondamento da Carcassonne stanno per sferzare le Isole Maggiori e il sud, attese mareggiate sul basso Tirreno
Finalmente il flusso perturbato atlantico torna ad abbassarsi di latitudine, riuscendo così a convogliare le prime perturbazioni atlantiche fin dentro il bacino centrale del mar Mediterraneo, mettendo definitivamente fine all’emergenza smog che da mesi opprimeva gran parte delle grandi città del centro-nord, e non solo. In queste ore, mentre l’anticiclone tende ad isolare dei massimi di geopotenziale fra la Lapponia e il nord della Russia, l’intensificazione del “gradiente di geopotenziale” sull’Atlantico settentrionale, fra la depressione d’Islanda e l’anticiclone delle Azzorre che mantiene i propri massimi sull’Atlantico, sta favorendo una decisa rigenerazione del flusso perturbato principale, attorno i 50° e i 40° di latitudine nord, con il conseguente ingresso sul bacino del Mediterraneo dei primi sistemi frontali oceanici. Attualmente una saccatura, con asse allungato da NO-SE, si diparte da una latente depressione, ora centrata nel sud dell’Inghilterra, penetrando fino al Bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
Dopo aver interessato le Isole Britanniche e la Francia questa ondulazione ciclonica entrerà con il suo ramo più meridionale sul bacino centrale del Mediterraneo, imprimendo al flusso principale una marcata direttrice sud-occidentale su gran parte del paese. Proprio in queste ore l’avvezione di vorticità positiva in quota prodotta dall’irrompere della saccatura atlantica, accompagnandosi nei bassi strati con l’ingresso di aria un po’ più fredda dall’Atlantico francese, attraverso la porta di Carcassonne ed in parte pure il Rodano, agevolerà un processo ciclogenetico nei bassi strati sul mar Ligure, con l’isolamento di un minimo depressionario secondario sottovento.
La presenza in quota di una anomalia della tropopausa dinamica, localizzata proprio fra le regioni settentrionali e la Corsica, supporterà la genesi di questo minimo depressionario, alimentato lungo il quadrante più occidentale dall’ingresso di aria più fredda dalla porta di Carcassonne. Questa circolazione depressionaria nel corso della nottata tenderà rapidamente a spostarsi in direzione dell’isola d’Elba e delle coste toscane, approfondendosi con un minimo barico al suolo pronto a scendere al di sotto dei 1006 hpa. Nel corso della nottata la giovane depressione spostandosi sulla Toscana centrale tenderà a scavalcare l’Appennino, per spostarsi sull’Abruzzo, allontanandosi successivamente sull’Adriatico centrale già dalla mattinata di domani. Muovendosi sull’Adriatico centro-meridionale, con valori sui 1002 hpa, il grosso del maltempo e dell’instabilità si sposterà sulle regioni del basso Tirreno, dove trasleranno anche alcuni nuclei di vorticità positiva piuttosto intensi in quota, nella media troposfera (circa 500 hpa).
Approfondendosi, fino a valori di 1003-1002 hpa, la piccola circolazione depressionaria attiverà venti intensi, principalmente dal terzo e quarto quadrante fra il mar di Corsica, il mar di Sardegna e il bacino tirrenico. Il tracollo della pressione barometrica fra le Baleari e il Tirreno, con un repentino abbassamento del campo barico nei bassi strati, causerà una sensibile intensificazione della ventilazione sui mari che circondano l’Italia. Difatti la depressione, spostandosi sull’Adriatico centro-meridionale, determinerà una notevole compressione del “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna e il mar Tirreno, con la conseguente attivazione, lungo il settore post-frontale, di forti e freddi venti di maestrale, da O-NO e NO, che dall’Atlantico francese, dopo essersi incanalati dalla porta di Carcassonne, si espanderanno al mar di Corsica e mar di Sardegna, con intense raffiche da NO e O-NO pronte a sferzare l’oristanese e il sassarese, dove già in tarda notte si attendono picchi anche di oltre gli 80-90 km/h. L’intensa ventilazione di ponente e maestrale attraversando rapidamente l’isola si getterà sotto impetuose raffiche di caduta dai rilievi lungo le coste della Sardegna orientale, dal Golfo di Orosei fino a Capo Carbonara, con raffiche capaci di superare i 90 km/h.
Quest’aria fredda post-frontale nelle prime ore di domani, una volta interessato la Sardegna, con la traslazione del minimo barico sull’Adriatico centrale, comincerà a versarsi pure sul medio-basso Tirreno, tramite venti di burrasca da O-NO, forza 7 Beaufort, localmente anche forza 8 Beaufort sul medio-basso Tirreno, che nel corso della mattinata di domani si spingeranno rapidamente verso le coste della Campania, Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale, con raffiche fino ad oltre 60-70 km/h, e picchi che potranno oltrepassare la soglia degli 80 km/h lungo i litorali più esposti della Calabria tirrenica, dal lametino fino al reggino tirrenico, e sulle Eolie. I forti venti da O-NO investiranno nel pomeriggio di domani soprattutto la Calabria e la Sicilia tirrenica, dove la ventilazione supererà la soglia d’attenzione fino alla successiva nottata.
Ma il minimo depressionario, spostandosi sull’Adriatico centro-meridionale, tenderà a richiamare una sostenuta e fredda ventilazione orientale che dalle pianure della Serbia e dell’Ungheria si sposterà verso la Croazia e la Bosnia Erzegovina, per traboccare dai valichi delle Alpi Dinariche sotto forma di forti venti di caduta da NE e N-NE sulle coste dalmate. Questa ventilazione, ruotando in senso antiorario al minimo barico al suolo posizionato a largo della costa molisana, raggiungerà le coste di Marche, Abruzzo, Molise e Gargano con sostenuti, a tratti intensi, venti da N-NO e NO, che toccheranno punte di oltre 60 km/h, anche più di 70 km/h sul litorale di Termoli. L’ingresso di questi venti intensi da Ovest e O-NO determinerà anche un rapido incremento del moto ondoso, a partire proprio dal mar di Corsica e dal mar di Sardegna che dalla prossima nottata diverranno molto mossi fino ad agitati, o addirittura molto agitati a largo, per onde da O-NO alte fino a più di 3.5-4.0 metri.
Domani, con l’estensione delle burrasche fino alle coste calabresi e siciliane, tutto il medio-basso Tirreno passerà da molto mosso ad agitato, con lo sviluppo di onde ben formate, alte fino a più di 2.5-3.0 metri, che origineranno delle mareggiate lungo le coste del salernitano, della Calabria tirrenica e litorali della Sicilia settentrionale. Il moto ondoso accelererà l’erosione costiera in molti tratti già precedentemente vulnerati, mentre saranno probabili le interruzioni dei collegamenti marittimi con le isole minori. Da lunedì la ventilazione, pur attenuandosi, continuerà a soffiare piuttosto sostenuta, ma dai quadranti occidentali, con venti da Ovest e O-SO localmente intensi fra mar di Sardegna, Canale di Sardegna e medio-basso Tirreno. Questi bacini pertanto continueranno a rimanere agitati a largo, con un moto ondoso piuttosto formato che darà molto fastidio alla navigazione marittima.