El Niño: per l’Etiopia piano d’emergenza da 50 milioni di dollari

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Il rafforzamento del fenomeno El Niño degli ultimi decenni ha portato alla perdita di diversi raccolti, decimato il bestiame e trascinato circa 10,2 milioni di etiopi nell’insicurezza alimentare. A dichiararlo è stata oggi la Fao presentando il piano d’intervento d’emergenza da 50 milioni di dollari per proteggere gli allevamenti e ristabilire la produzione agricola nel paese del Corno d’Africa. “Le prospettive per il 2016 sono molto negative” – afferma Amadou Allahoury, rappresentante della FAO in Etiopia – “Dopo la perdita di due raccolti consecutivi, il buon esito del raccolto della stagione che inizia ora sarà fondamentale per evitare l’ulteriore peggioramento della situazione“. “Il persistere della siccità nel 2016 colpisce anche il bestiame e di rimando gli allevatori la cui sicurezza alimentare dipende dalla disponibilità di pascoli e punti di abbeveramento per il bestiame“, continua Allahoury. “La disponibilità di cibo in generale ne risentirà se i prezzi continueranno a salire, le scorte a impoverirsi e il bestiame continuerà a indebolirsi, diventare meno produttivo e morire”. A causa de El Niño la produzione agricola in Etiopia è crollata dal 50 al 90 per cento in alcune regioni e fallita completamente nelle zone orientali del paese. La siccità ha anche causato la perdita di centinaia di migliaia di capi di bestiame. Le riserve di raccolti sono quasi esaurite, lasciando i contadini vulnerabili senza mezzi di produzione per la stagione di semina che sta per iniziare. Appare ovvio come, ora, i tassi di malnutrizione nel paese siano aumentati e il numero di ricoveri di bambini per casi di malnutrizione acuta sia il più alto di sempre.

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