Fobie: gli scienziati alla ricerca delle origini del disgusto

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Da dove arriva il disgusto? Qual è il meccanismo cerebrale che lo provoca? Per scoprire come questo possa essere utile ai soggetti che presentano disturbi ossessivo-compulsivi come ad esempio la mania per la pulizia, la fobia dei germi e delle infezioni, ma anche la paura degli aghi, gli studiosi hanno deciso di analizzare il nostro cervello per scoprire l’origine proprio del disgusto. A portare a termine questo studio è stato un team di ricercatori dell’University of California a San Diego, che hanno poi pubblicato i risultati su ‘Plos One‘. I ricercatori hanno utilizzato l’illusione della mano di gomma, che rivela come il nostro cervello arriva a percepire un arto finto come proprio. E hanno simulato il contatto con finto sangue, vomito e feci, misurando le reazioni dei malcapitati volontari. “Si tratta di usare parti del corpo false per vincere la paura dei germi. Abbiamo visto infatti che ci si può sentire disgustati da una finta mano proprio come se fosse reale“, spiega all’Adnkronos Salute il primo autore della ricerca, Baland Jalal, psichiatra e neurologo, ora all’University of Cambridge. Questa illusione potrebbe essere utile per desensibilizzare i pazienti. L’esperimento iniziale richiede un braccio finto, due pennelli e una sorta di divisorio. Il soggetto siede con le mani sul tavolo, ma non può vederne bene solo una. Da dietro una barriera (dove dovrebbe essere il suo braccio) spunta un arto di gomma, in modo che il soggetto vede due mani davanti a sé, ma solo una è davvero la sua. Dall’altra parte del tavolo, lo sperimentatore utilizza (senza farsi scoprire) due spazzole, toccando la mano nascosta e quella di gomma. Un po’ alla volta, sentendo il pennello sulla pelle e guardandolo accarezzare la mano di gomma, si sperimenta una forte illusione: la finta mano ‘diventa’ parte del proprio corpo. Questo esperimento ha già permesso di scoprire che il cervello facilmente ‘adotta’ oggetti inanimati come parti del corpo.

L’intenzione dell’equipe di Jalal era quella di capire se poteva usare l’illusione della mano di gomma per studiare il disturbo ossessivo-compulsivo e la paura estrema di germi e contaminazioni, coinvolgendo nello studio 14 studenti universitari.A dover creare disgusto tre oggetti: sangue finto, falso vomito e feci fasulle, tutti mix di prodotti alimentari. “Abbiamo usato cose come burro di arachidi, cioccolato, amido di mais, salsa barbecue, e un aroma artificiale che imitava quella di feci“, spiega Jalal su ‘Discover Magazine‘. “Sembrava davvero reale“. I ricercatori hanno mostrato ai volontari i tre oggetti repellenti prima da una distanza di sicurezza, senza rivelare che i materiali erano falsi, rilevando per ogni sostanza il grado di disgusto dei volontari. Poi sono passati all’esperimento della mano di gomma, usando i pennelli in modo sincronizzato o fuori sincrono, per valutare la forza dell’illusione. Tre soggetti non l’hanno sperimentata, e sono stati esclusi dall’esperimento successivo. Dopo cinque minuti di spazzolamento, un ricercatore ha posto un fazzoletto contaminato dalle sostanze disgustose sulla mano di gomma del volontario, mentre un panno pulito veniva messo in mano al volontario (che non poteva vederlo). Dopo 15 secondi, i soggetti dovevano riferire come si sentivano. Delle 11 persone che hanno vissuto l’illusione, nove hanno detto di provare più disgusto quando il contatto con la spazzola era stato sincronizzato, cioè quando erano convinti che la mano di gomma fosse la propria. “Questo è il primo studio a suggerire che il disgusto è incorporato nella nostra immagine corporea“, dice Jalal. I risultati, “ancora preliminari” potrebbero tornare utili per aiutare le persone con disturbo ossessivo compulsivo, almeno secondo le intenzioni dei ricercatori.

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