Il terremoto del Friuli e l’alluvione di Firenze, due date che verranno ricordate nel corso del 2016
Due ricorrenze molto sentite si celebrano nel corso dell’anno appena iniziato: il 2016 segna il 40° anniversario dei due terremoti che in maggio e settembre rasero al suolo 18mila case (con 45mila sfollati) in Friuli Venezia Giulia, provocando quasi mille vittime: il sisma fu avvertito in tutto il Nord Italia e colpì in particolare Gemona, Buja, Osoppo, Attimis, Venzone e Tricesimo.
Sono trascorsi poi 50 anni dall’alluvione di Firenze: la mattina del 4 novembre dopo giorni di piogge torrenziali, il fiume Arno rompe gli argini e straripa. In città è il panico mentre il resto d’Italia non sa ancora nulla per ore: nel frattempo l’acqua ha inondato le strade arrivando fino ai primi piani delle case e nel suo punto più alto la piena arriva quasi a toccare i 5 metri. Il centro della città è devastato: Palazzo Vecchio, il Duomo e il Battistero sono completamente allagati. Sono stati necessari i due giorni successivi per poter comprendere l’entità dei danni. Quando l’acqua dell’Arno si ritira, si lascia dietro fango, una trentina di vittime, decine di dispersi e almeno 5mila sfollati. Dopo la tragedia sorge la voglia di ricostruzione: arrivano i volontari a spalare il fango, a distribuire cibo, a recuperare il patrimonio artistico. Verranno chiamati gli “Angeli del fango”, e apriranno la strada anche al Sessantotto, all’associazionismo e al volontariato.