Gli italiani mostrano un’attenzione sempre maggiore per la propria salute. Sono più informati, attenti e attivi. Amano consultare riviste e siti specializzate e provano a tenersi in forma senza rinunciare mai ai piaceri della tavola e a qualche momento di pigrizia.
Eppure, spesso si ritrovano involontariamente a mettere in atto comportamenti potenzialmente dannosi per sé e per le persone che li circondano.
Consigli utili su come evitare comportamenti pericolosi e come, invece, tutelare la propria salute sono online e li fornisce il sito almeglio.it, una guida pratica e utile ricca di spunti per la bellezza, il fitness, l’alimentazione e il benessere.
No alle cure fai da te
Tra i comportamenti errati che spesso gli italiano mettono in atto c’è la tendenza al fai da te per le cure mediche.
Cresce, infatti, il numero di italiani che non si rivolge al medico per curare i sintomi dei propri malanni ma si “autoprescrive” medicine e terapie. Niente di più sbagliato e pericoloso. Paradossalmente, se è diffuso il timore di essere sottoposti ad un eccessivo carico terapeutico con possibili interazioni, è anche diffusa la tendenza al fai da te. Una tendenza che porta a modificare le indicazioni del medico o ad assumere autonomamente ulteriori prodotti, a fianco di terapie complesse, senza considerare le potenziali interazioni negative che ne possono derivare.
È così soprattutto per integratori, nutraceutici, prodotti naturali e farmaci per l’automedicazione. Spesso si considera superfluo il consiglio del medico, sottovalutando le conseguenze negative di gesti avventati. In realtà, si tratta comunque di prodotti curativi e il confronto con il medico è sempre auspicabile.
Pericoloso è anche sottovalutare le conseguenze di un’alimentazione errata. Questo vale soprattutto per chi si ritrova spesso a pranzare fuori casa, magari per motivi di lavoro. Un eccesso di grassi e di fritture può avere importanti ripercussioni sulla salute, così come il ricorso a condimenti pesanti ed eccessivi. Meglio evitare cibi troppo conditi, eccessivamente calorici e difficili da digerire.
Per chi lavora sono una vera e propria zavorra che blocca il processo produttivo, ma più in generale l’abuso di questa tipologia di alimentazione si trasforma in un vero e proprio veleno per il nostro corpo. La dieta mediterranea, che caratterizza il nostro paese e le nostre tavole, è la risposta migliore per mangiare con gusto e rispettare i criteri di una dieta bilanciata e salutare. Da limitare la massimo anche il consumo di alcol e zuccheri.
Oltre ad appesantire il fisico, infatti, hanno numerose ripercussioni negative. Bene un bicchiere di vino a tavola, concesso anche uno strappo alla regola durante una serata con gli amici, ma fondamentale è mantenere sempre i limiti posti dal buon senso.
Undici milioni di Italiani continuano a fumare. Nonostante le pubblicità progresso, le campagne di sensibilizzazione per porre un freno a questa pericolosissima abitudine, dannosa anche per chi circonda il fumatore, è davvero difficile spegnere l’ultima sigaretta.
Il boom delle sigarette elettroniche sembra essersi esaurito. Dati diffusi di recente dall’Unione europea, però, dicono che l’Italia è tra gli Stati membri in cui si fuma meno. Rispetto al 2012, secondo la rilevazione del 2015, nell’Unione europea il numero di persone che fumano è sceso di 2 punti percentuali: dal 28 al 26 per cento. In Italia i fumatori sono il 21 per cento della popolazione. Tra i virtuosi: Svezia (11 per cento) e Finlandia (19 per cento).
L’età media in cui i cittadini europei iniziano a fumare rimane invariata a 17,6 anni. Il fumo diminuisce soprattutto nella fascia d’età dai 15 ai 24 anni (25% contro 29%). Lo studio, inoltre, evidenzia come il 59 per cento dei fumatori europei abbia provato almeno una volta a smettere senza successo. Inoltre, la ricerca sottolinea anche che nel corso del 2015 il 12 per cento dei cittadini europei ha provato le sigarette elettroniche, rispetto al 7 per cento nel 2012.
Ben il 67 per cento degli europei ha provato a usarle per ridurre il consumo di sigarette o per smettere di fumare, ma solo il 14 per cento ci è riuscito.
Angelo Vargiu