Il governo indiano ha autorizzato una popolare corsa di tori, nota come la ‘corrida indiana‘ e tipica dello stato meridionale del Tamil Nadu, dopo che era stata vietata un anno a causa del maltrattamento a cui sono sottoposti gli animali. A riferirlo oggi sono stati i media locali. La tradizionale gara, chiamata Jallikattu e che si tiene nel mese di gennaio, era stata sospesa nel 2015 dopo le proteste delle associazioni di difesa degli animali che la considerano una crudeltà a causa delle sofferenze imposte ai bovini. “I tori – si legge in una nota del ministero dell’Ambiente diffusa ieri – possono essere addestrati e usati per eventi popolari come il Jallikattu in Tamil Nadu“. La pratica, che ha affonda le sue radici nella tradizione del Paese e che si tiene a Pongal (festivita’ legata al periodo del raccolto), ha come protagonista un toro che porta tra le corna un pacchetto di soldi. I partecipanti alla corsa devono cercare di guadagnarsi il premio usando pugni, calci, bastonate con legni chiodati e coltelli. Prima di essere lasciati liberi, agli animali viene somministrato dell’alcol e iniettata della polvere di peperoncino negli occhi per renderli più aggressivi. Ma alla fine gli animali non vengono uccisi, come succede in Spagna.
Il governo aveva vietato il Jallikattu (che significa letteralmente ‘soggiogare il toro’) nel 2011, ma la messa al bando è entrata in vigore solo lo scorso anni dopo l’intervento della Corte Suprema. Ora il provvedimento è stato revocato. Un responsabile di un’associazione animalista, la Ethical Treatment of Animals (Peta) ha annunciato che presto sarà fatto ricorso contro la decisione del governo di legalizzare la gara, invece che cancellarla.